Ecco un altro scienziato che attacca la Sicilia: non vi daremo tregua!

Eccolo qui: un altro scienziato che spara a zero contro la Sicilia non sapendo di che parla. Fornendo un altro esempio di cattivo giornalismo. Parliamo di Paolo Del Debbio il cocco del centrodestra (volevano candidarlo a Milano) che ieri sera nel corso della sua trasmissione ha vaneggiato. Perché non ci dà la parola? Cosa temono questi signori sempre pronti a dire bugie sulla Sicilia? Massimo Costa gli risponde per le rime…

Riscossione Sicilia è salva: accolto l’appello di Siciliani Liberi

 

Grazie al nostro pressing, i deputati di Sala d’Ercole hanno salvato la società che si occupa di riscuotere i tributi nella nostra regione dalle grinfie di Equitalia. Ma si tratta di una vittoria a metà. Finché resta nelle mani di questi politici, gli interessi dei Siciliani non saranno tutelati del tutto. Quello che noi proponiamo e che speriamo di potere concretizzare alla prossima legislatura, è la regionalizzazione dell’Agenzia delle Entrate

La Sicilia Provincia dell’Impero

A differenza del confine amministrativo interno, quello sul Siculum Fretum (lo Stretto di Messina) era un vero e proprio confine politico, ancorché interno allo Stato romano.

La Sicilia fu per la prima volta nella sua storia laboratorio politico. La formula della “Provincia”, infatti,

una volta brevettata per la Sicilia, sarebbe stata usata di lí a poco per la “Sardinia et Corsica” e via via per gli altri possedimenti romani, sino a diventare il modo normale per organizzare le conquiste di una formazione politica dai confini sempre piú ampi.

Diverso era stato per l’Italia. Questa era stata associata a Roma in una Confederazione con vincoli differenziati e complicatissimi, diversi da città a città. Con il noto Divide et impera ad alcuni municipi era stata data la piena cittadinanza romana, ad altri quella “latina” (una sorta di cittadinanza di serie B), ad altri ancora un vincolo “federale”, in pratica un’alleanza stabile come quelle che la stessa città di Roma concludeva con città e stati fuori dalla Penisola: Messina, Marsiglia, Atene, per fare solo tre famosi esempi.

Se già nell’antichità greca la distinzione tra Italia e Sicilia, e tra Italioti e Sicelioti, era stata netta e politica, non certo solo geografica, ma pur sempre nel quadro di una sicura comunanza culturale, in epoca romana la frattura tra Sicilia e Italia è totale: lo Stretto di Messina segnava a Sud, come il Rubicone e l’Arno a Nord, lo spartiacque tra dominatori e dominati.

Nel tempo queste differenze però andarono sfumando.

Ennesimo attacco della Rai alla Sicilia: Giletti fa cattivo giornalismo e demagogia

Ci risiamo. Dopo il caso Panella, Rai 1 torna ad attaccare strumentalmente e infondatamente la Sicilia. Questa volta protagonista è Massimo Giletti, conduttore de l’Arena, che nel corso della sua trasmissione, confondendo capre e cavoli, attribuisce ai dirigenti regionali siciliani responsabilità che non hanno in tema di autostrade che crollano e treni che non ci sono.

Gli avvoltoi di Equitalia svolazzano sulla Sicilia

 

Non contento di aver regalato miliardi allo Stato italiano, il più servile e fantoccio dei governi regionali oggi regala all’Italia, anzi alla tristemente nota Equitalia, l’ultimo polmone finanziario della Sicilia: Riscossione Sicilia. In questo il duo Crocetta-Baccei pare sia spalleggiato da una maggioranza trasversale che passa anche dall’opposizione (finta) di Forza Italia,

Droni armati da Sigonella: smilitarizziamo la Sicilia

Ci risiamo! Come nella sciagurata guerra-lampo che ha rovesciato Gheddafi (uno scellerato dittatore, beninteso, ma non ci convince mai l’esportazione “pelosa” della democrazia, anche perché dovremmo farlo dappertutto, a cominciare dai nostri “amici”), la Sicilia diventa base logistica per le guerre imperiali della decadente NATO, questa volta con il pretesto della lotta all’ISIS.

Renzi abolisce le banche cooperative e si prende quelle siciliane

 

Il regime è una cosa seria e, passo dopo passo, si consolida. Il regime non si accontenta di togliere le libertà politiche e di controllare l’informazione. La cosa più importante è quella di mettere le mani nelle tasche del popolo, prendere il controllo economico della società e impedire che qualunque forza economica nuova possa sostituirsi al regime.

Renzi, dopo avere “privatizzato” le banche cooperative maggiori,

Per la Sicilia una Finanziaria da paese militarmente occupato

 

Un’Assemblea di servi, o almeno una maggioranza di servi, sta approvando, sotto la dettatura (e la dittatura) di un ragioniere inviato da Roma, una finanziaria di occupazione militare. Una finanziaria da spettri greci. Dove, al posto della Trojka, c’è l’occupante italiano, ormai sfacciatamente paese nemico, che ORDINA la recessione per mezzo di mezzo miliardo di tagli alla già esangue economia siciliana.

Iscrizioni

L’iscrizione al Movimento Siciliani Liberi si distingue in due qualifiche: SOCIO ORDINARIO SOCIO SOSTENITORE Il SOCIO ORDINARIO è colui che intende partecipare attivamente alla vita del Movimento e che come tale può ricoprire incarichi interni al Movimento; può partecipare a tutte le iniziative ed attività istituzionalmente riservate in favore dei soci. Esso si impegna a sottoscrivere … Continue reading “Iscrizioni”