Considero l’attuale momento politico, in uno stato crepuscolare, un mondo che si avvia al suo epilogo. Pronto a lasciare alla Storia, un tempo trascorso inutilmente per le sorti della Sicilia.
Imprese e famiglie siciliane strangolate dallo Stato: ecco le prove
Mentre i siciliani collaborazionisti dicono che è ora di finirla con “piagnistei” e “vittimismi”, noi diamo i dati nudi e crudi, letti dai Conti Pubblici Territoriali dello stesso Governo della Repubblica Italiana, aggiornati al 2014 (quelli del 2015 saranno peggiori c’è da giurarci).
LA SICILIA AI SICILIANI di Antonio Canepa
Testo Tratto dall’opuscolo di Antonio Canepa pubblicato clandestinamente in capitoli staccati a Catania, alla fine del 1942. Riunito in volume nel 1943 e distribuito alla macchia. L’edizione del 1942 era firmata “Mario Turri” Che cosa ci insegna la geografia e Che cosa ci insegna la storia La Sicilia è un’isola. Da ogni parte la circonda il mare. Dio … Continue reading “LA SICILIA AI SICILIANI di Antonio Canepa”
Viaggio nella controriforma costituzionale – Un voto informato dal punto di vista della Sicilia
Cominciamo oggi un “viaggio” informativo sulla controriforma autoritaria che spazza via la Costituzione Democratica uscita dalla tragedia della guerra. Lo faremo privilegiando il punto di vista della Sicilia, la quale esce letteralmente tramortita da questa manovra.
Lingua e letteratura greca di Sicilia (I parte)
Le origini:
Il greco, come lingua, fu portato in Sicilia dai primi coloni che arrivarono qui nell’VIII secolo a. C. Da allora la Sicilia cominciò a parlare e scrivere in greco per secoli. La letteratura greca di Sicilia abbraccia un arco di tempo lunghissimo, arrivando ad estinguersi soltanto verso la fine del Medio Evo.
I greci di Sicilia non erano colonizzatori nel senso che sottomettevano le popolazioni originarie ad un dominio straniero. Lo erano nel senso che si stabilivano in Sicilia con le famiglie al seguito e si fondevano, più o meno pacificamente, con gli antichi abitanti dell’Isola.
Quando sbarcarono nell’Isola i Greci vennero con i loro dialetti. La maggior parte di loro, quelli di Siracusa, di Agrigento, di Imera, parlavano il dialetto dorico, lo stesso parlato dagli Spartani e dai popoli del Peloponneso; alcune colonie, invece, soprattutto nella parte nord-orientale dell’Isola, parlavano il dialetto ionico (Messina, Naxos, Catania), lo stesso che si parlava in gran parte delle raffinate colonie greche dell’Asia Minore (Mileto, Efeso) e praticamente lo stesso che si parlava nella stessa Atene. In breve tempo, visto che Siracusa era la capitale della Sicilia greca e Agrigento comunque la seconda città, il dialetto dorico prevalse (al contrario di quello che sarebbe successo in Grecia, dove prevalse quello ionico-attico) facendo sparire l’altro.
Energia, risparmi per 600 milioni: il nuovo cavo sotto lo Stretto taglia la bolletta all’Italia
L’Italia “risparmia 600 milioni con l’energia rinnovabile siciliana grazie al nuovo cavo sottomarino tra Sicilia e Calabria”. Non lo dico io, eversivo sicilianista, ma La Repubblica. Energia rinnovabile che oggi, secondo l’articolo, viene “buttata” perché la nostra rete elettrica non sarebbe in grado di “gestirla”. Che vuol dire? Ve lo traduco.
Il 26 Maggio sit-in di Siciliani Liberi all’Ars: giù le mani dallo Statuto e dalla Sicilia!
Giovedì l’intestazione di due sale a Pio La Torre e Piersanti Mattarella: bene, ma i ‘commemoratori’ tradiscono la loro memoria e senza alcuna legittimità parlano di riformare lo Statuto. Saremo lì, davanti a Palazzo Reale, per ricordare loro tutta la loro incoerenza…
Gli eroi siciliani della legalità !
Oggi è il 23 maggio ed il pensiero non può non andare a quel sabato del 1992 quando il tritolo ha squarciato le anime dei giusti e i corpi di Govanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Ogni evento, ogni manifestazione che oggi si fa per ricordarne il sacrificio è doveroso ed utile perché aiuta a mantenere la loro memoria ed esaltare i valori per i quali sono morti e a farli conoscere a coloro che per età non hanno vissuto quella terribile stagione.
La verità della Sicilia su l’Espresso: miracolo!
Finalmente, un giornalista di una testata nazionale italiana guarda i conti siciliani senza pregiudizi e con competenza. E scrive sul settimanale che “Palermo dà allo Stato più di quanto riceve”. Ha letto le carte, sentito Baccei, ma anche l’altra campana: il leader del nostro movimento, Massimo Costa che in materia economica la sa lunga…
Irfis: la Banca dei Siciliani. Ma perché i politici antepongono sempre l’interesse di bottega al bene comune?
Leggiamo in questi giorni degli anatemi contro Crocetta, specie da parte del centro-destra, reo questa volta di avere ottenuto per l’IRFIS, la finanziaria della Regione Siciliana, la licenza bancaria, cioè – lo diciamo per i non addetti ai lavori – la capacità di avere, come le comuni banche, la potestà di creare dal nulla moneta bancaria, ciò che equivale, seppure in maniera surrettizia, alla potestà di battere moneta.