Questa tornata elettorale regionale ha i riflettori puntati da tutta Italia. Ma quei riflettori coprono solo vergogne, come la vecchia politica. Chi guarda un TG, di qualunque canale, sente parlare del corteggiamento di Alfano, di quale rettore o ex rettore sarà scelto dal PD, se la destra va unita o divisa e tutti, ma proprio tutti, a dire che queste elezioni “sono importanti per l’Italia”, come una specie di anticipo di campionato.
Della Sicilia, naturalmente, non parla nessuno. Di come risolvere i suoi drammi.
E soprattutto il più importante dei candidati schiettamente siciliani, Roberto La Rosa, dei “Siciliani Liberi”, è il CANDIDATO INVISIBILE.
I Siciliani non sanno e non devono sapere che esiste un’alternativa, che l’indipendentismo oggi è praticabile, che il primo passo verso la libertà della Sicilia è la sua costituzione in Zona Economica Speciale. Nulla, silenzio, tabù.
Se potessero silenzierebbero anche i social.
I Siciliani non devono sapere.
E soprattutto non devono sapere che mentre tutti gli altri competitori non hanno ancora pubblicato alcun programma, l’unico programma che c’è è quello nostro.
E soprattutto non devono sapere quanto ci costa la “dominazione italiana”, soprattutto sotto il governatorato coloniale di Crocetta.
Proviamo a ricordare soltanto le peggiori malefatte.
Presenti e passate. Chi legge questo post, proprio per la censura che c’è, avrebbe il dovere morale di diffonderlo.
Lo Stato ruba da molti anni circa il 40 % dell’IRPEF dei Siciliani (circa 3,5 miliardi), violando lo Statuto e il decreto attuativo dello Statuto.