BUON COMPLEANNO SICILIANI LIBERI!

 

 

Due anni fa, il 3 gennaio del 2016, la politica siciliana vedeva nascere un nuovo soggetto politico: Siciliani Liberi.

Siciliani Liberi nasceva per dare una casa politica agli indipendentisti siciliani, già dispersi in molti movimenti, uno strumento dato alla lotta per l’emancipazione politica, economica e sociale della Sicilia dalla sua condizione di colonialismo.

I caratteri del nuovo movimento sono stati chiari sin dall’inizio.

Interrogazione extraparlamentare di Siciliani Liberi a Musumeci sull’IVA: derubata la Sicilia di più di 4 miliardi l’anno

Il movimento Siciliani Liberi apprende dell’approvazione di un decreto legislativo che riduce dal 100 % al 36,4 % dell’IVA maturata in Sicilia e spettante alla Regione. Era noto che questi erano più, o meno i termini dell’accordo voluto da Crocetta, ma il Movimento, quantificando il danno annuo per la Sicilia in 4,2 miliardi di euro, di cui 800 milioni aggiuntivi e senza copertura rispetto al mancato gettito già consolidato, rivolge una vera e propria interrogazione al Presidente della Regione  Musumeci, che ha mandato l’ass. Falcone a rappresentaro nella qualità di Ministro nella seduta che ha approvato il suddetto decreto legislativo. I termini dell’interrogazione sono i seguenti:

DERUBATA LA SICILIA DEI 6,36 DECIMI DELL’IVA, PARI A CIRCA 4,2 MILIARDI L’ANNO. INTERROGAZIONE EXTRAPARLAMENTARE A MUSUMECI

– di Massimo Costa

La storia che sto per raccontare è quella di un vero e proprio crimine ai danni di un intero popolo. Sono conti e la terminologia può essere difficile. Cercherò di spiegarla il più facile possibile. Vi prego di seguirmi.

Con effetto retroattivo dall’1 gennaio 2017 la Sicilia da ora in poi, in barba allo Statuto, regala all’Italia la cifra astronomica di 4,2 miliardi l’anno. Sì, avete letto bene: quattro virgola due miliardi l’anno! La stessa Sicilia dove non si riesce a fare la manutenzione alle strade, dove non si riesce a garantire l’assistenza ai disabili e dove non si riesce a finanziare una sanità degna di questo nome, dei comuni tutti in dissesto. La stessa Sicilia da cui scappano migliaia di giovani ogni anno, regala il 5 % l’anno del proprio PIL all’Italia in cambio di niente.

Attenzione! Non sono “mancati trasferimenti dallo Stato”, sono proprio TASSE DEI SICILIANI, MATURATE IN SICILIA, E DIROTTATE A ROMA.

Vi prego di seguirmi e, siccome non spero troppo sul fatto che l’informazione ufficiale faccia girare la presente, vi prego di farla girare.

 

LOMONTE: INACCETTABILE LA RIMOZIONE DEI LIMITI STIPENDIALI ALL’ARS

“Inaccettabile la rimozione dei limiti stipendiali all’ARS dal 2018 – dichiara il Segretario politico di “Siciliani Liberi”, Ciro Lomonte – mentre la Sicilia è al primo posto in Italia per livelli di povertà relativa e assoluta. Chiediamo ufficialmente alla maggioranza parlamentare all’ARS di non approvare una decisione che darebbe un’altra picconata alla già modesta immagine che ha il nostro glorioso Parlamento nell’opinione pubblica siciliana. Non è proprio il momento di creare superstipendi oltre i 10.000 euro netti al mese.

COMUNICATO STAMPA: Congratulazioni di Siciliani Liberi al Popolo catalano

La Sicilia è legata alla Catalogna da una fratellanza secolare. Oggi il Popolo catalano ha ribadito sonoramente i risultati del referendum per l’indipendenza, dando la maggioranza assoluta dei rappresentanti al Parlamento catalano ai partiti indipendentisti. Questa volta, senza intimidazioni, la partecipazione è stata superiore all’80 % e quindi nessuno può mettere in discussione la validità … Continue reading “COMUNICATO STAMPA: Congratulazioni di Siciliani Liberi al Popolo catalano”

Siciliani Liberi: Ciro Lomonte Segretario politico

  Con delibera all’unanimità del Comitato promotore del Movimento politico “Siciliani Liberi” il movimento ha deciso di dotarsi di una Segreteria politica, come struttura centrale incaricata di completare la strutturazione del movimento siciliano nel territorio, organizzare l’opposizione extraparlamentare e preparare, per la primavera prossima, il I Congresso Nazionale del Movimento. A coordinare la Segreteria e … Continue reading “Siciliani Liberi: Ciro Lomonte Segretario politico”

Storia istituzionale della Sicilia: Il Vespro e la monarchia costituzionale insulare

 

L’unificazione amministrativa del Regno, che raggiunse il culmine con la creazione delle “curie provinciali” nel 1234 che uniformavano l’amministrazione locale in tutte le parti del Regno, si sarebbe rivelata la cosa meno duratura della grande opera di Federico II imperatore.

Alla sua morte – ad ogni modo – la Sicilia era una grande potenza in cui capitale, almeno nominalmente negli ultimi anni di regno, era ancora Palermo e con un ruolo progressivo dell’istituto parlamentare, ereditato sì dai sovrani normanni, ma rafforzato da Federico in chiave antifeudale.

Le ZES finalmente in Sicilia, ma non è quello che serve

La Sicilia si avvia ad avere le sue ZES, a Palermo e Catania almeno. Il porto franco per eccellenza e per storia, Messina, ne resta tagliato fuori. “Siciliani Liberi” rivendica a buon diritto la paternità di questa battaglia, che ora è cavalcata dal governo italiano, ma queste ZES, in aree portuali e aeroportuali ben definite, … Continue reading “Le ZES finalmente in Sicilia, ma non è quello che serve”

Congratulazioni di “Siciliani Liberi” agli indipendentisti corsi

“Siciliani Liberi” esprime la propria soddisfazione e le proprie congratulazioni ai fratelli Corsi di “Pe’ a Corsica”, che, dopo la vittoria al primo turno, al ballottaggio hanno raggiunto la percentuale storica del 56 %. Il loro percorso progressivo verso l’emancipazione coloniale dalla Francia è un esempio per tutte le Nazioni senza stato come la nostra … Continue reading “Congratulazioni di “Siciliani Liberi” agli indipendentisti corsi”

PRIME CONTRADDIZIONI NEL GOVERNO MUSUMECI: QUALE AUTONOMISMO È POSSIBILE OGGI?

Palazzo dOrleans

Apprendiamo del primo ricorso in Corte Costituzionale del Governo regionale per restituire il voto alle province e riaffermare la potestà legislativa regionale sugli enti intermedi. Parliamoci chiaro: nel merito la difesa pura e semplice dell’elezione dei vecchi consigli provinciali elettivi è solo un’operazione pro casta, volta a garantire “posizioni” al ceto politico locale.

Il nostro progetto, per la costituzione di distretti consortili, è più aderente al progetto statutario originario e più funzionale rispetto alle esigenze dei cittadini. Ma qui non è nel merito che si sta trattando, ma su un’importantissima questione di principio: la difesa dell’autonomia legislativa della Regione, contro uno Stato che vuole che obbediamo pure alle virgole, quando l’art. 15 dello Statuto dà alla Regione potestà esclusiva in materia di enti locali. Battaglia meritoria, certamente, ma – a nostro avviso – qua le contraddizioni cominceranno a venire fuori. Vero è che il PD ha fatto da tappetino allo Stato e ai poteri forti, e che il centro-destra prometteva almeno un po’ di rispetto per le nostre istituzioni. Sembrerebbe che si muova in questa direzione. Bene. Ma a chi si sta appellando Musumeci? Alla Corte Costituzionale naturalmente. Cioè a un organo giurisdizionale mal costituito e soprattutto mal disposto nei confronti di tutte le autonomie speciali e contro la nostra in particolare. Che succederà ora? Al 99,99 % la Corte Costituzionale, con una delle consuete “sentenze-truffa”, dirà che nello Statuto c’è scritto “nero” ma che si deve leggere “rosso” perché la “riforma delle province” è una “riforma generale dello Stato” che in quanto tale si applica a tutto il territorio dello Stato. Ci immaginiamo già i peana dei giornali locali su “l’ARS che non sa legiferare, che brutta figura”… Ma nessuno dice che, con questa scusa delle “leggi generali di riforma” che peraltro neanche è scritta nel nostro Statuto, ma solo in quello delle altre 4 regioni a statuto speciale, ciò che è scritto nella nostra Carta diventa buono per avvolgere le bucce di patata in cucina. Un’autonomia eccezionale, ai limiti della sovranità piena, come la nostra, prevede un giudice altrettanto eccezionale. Senza la ricostituzione dell’Alta Corte anche questi “ricorsi” rischiano di rivelarsi nell’ennesimo inganno verso i Siciliani. Ma non basta. Non ci sono solo le province. Se Musumeci vuole, per ora almeno, accontentarsi di ricorrere alla Consulta, deve monitorare OGNI GIORNO le leggi dello Stato. Perché OGNI GIORNO i diritti costituzionali della Sicilia sono calpestati.