Le ragioni dell’indipendentismo siciliano oggi – Dialogo tra uno scettico e un “siciliano libero”

 

«Chi sono gli indipendentisti siciliani oggi? Cosa vogliono questi?»

Gli indipendentisti siciliani sono quei Siciliani che hanno maturato una profonda convinzione: che la Sicilia non è una regione italiana ma soltanto una colonia d’Italia. Cioè, storicamente, geograficamente, economicamente, culturalmente la Sicilia è semplicemente una Nazione. E le Nazioni, prima o poi, devono avere un loro Stato sovrano a rappresentarle, altrimenti il suo Popolo non sarà mai libero. Non esiste alcuna altra soluzione strutturale alla Questione Siciliana che non sia l’indipendenza.

«Ma come pensano di coinvolgere i Siciliani? I Siciliani oggi hanno tanti problemi concreti, altri problemi, drammatici: disoccupazione e sottoccupazione altissime, servizi pubblici carenti, infrastrutture in rovina, povertà diffusa, disordine pubblico e corruzione, livelli generali di senso civico e di cultura bassissimi, enti pubblici in dissesto… I problemi veri della Sicilia sono altri. Per quale ragione dovrebbero ‘commuoversi’ per un’idea tanto romantica quanto fuori dal vissuto quotidiano?»

SICILIANI LIBERI: “SINDACO ENZO BIANCO RASSEGNI DIMISSIONI PER RESPONSABILITA’ POLITICA NELL’INCHIESTA GARBAGE AFFAIR”

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CATANIA  18 marzo 2018

“La responsabilità politica c’è, perché i dirigenti coinvolti hanno avuto nomina e fiducia e non si può tacere davanti a una certa arroganza nella gestione della cosa pubblica, a discapito delle tasche dei cittadini che, in questo periodo storico, a Catania, soffrono per la carenza di lavoro, di giovani che hanno difficoltà a crearsi un futuro, a costruirsi una casa”. Lo sostengono gli indipendentisti del movimento ‘Siciliani Liberi’ a proposito dell’operazione ‘Garbage Affair’ condotta dalla Dia che ha portato all’arresto di imprenditori e dirigenti del comune di Catania accusati di avere stretto un patto per pilotare un appalto di 350 milioni di euro nel settore dei rifiuti.

“SICILIANI LIBERI”: Lomonte replica a Lo Monte

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L’idea di intergruppi alla Camera e al Senato a difesa dello Statuto siciliano – se non è una provocazione destinata a durare pochi giorni – lanciata dal leghista Lo Monte, potrebbe anche essere una cosa seria, non va buttata via, ma solo se accompagnata da un vasto schieramento autonomista, federalista e indipendentista che si muova all’unisono a Roma, a Palermo e soprattutto nella società siciliana, fuori dai Palazzi”. Così Lomonte, segretario di “Siciliani Liberi”, il quale così prosegue:

SICILIANI LIBERI: “SGARBI ANTIMERIDIONALISTA E SEMINUDO SUI SOCIAL INSULTO A SICILIANI, MUSUMECI GLI REVOCHI INCARICO” CIRO LOMONTE, “GALLEGGIAMENTO GOVERNO REGIONALE STA FACENDO RIMPIANGERE EX GIUNTA”

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Palermo- “Le recenti dichiarazioni antimeridionali, e implicitamente antisiciliane, dell’assessore alla Cultura, Vittorio Sgarbi, così come le sue continue e indecorose apparizioni seminudo sui social media di ogni tipo sono letteralmente un insulto alla società siciliana che Musumeci ha il dovere di rimuovere, revocando immediatamente la delega e dimostrando un minimo di autonomia da un Berlusconi ‘morente’, non certo più in grado di imporre alla Sicilia questo squallore”. Lo dice il segretario politico dei ‘Siciliani liberi’, Ciro Lomonte.

   

Benzina scontata, “Siciliani Liberi”: Lusingati del fatto che il nostro programma è in agenda politica, ora i fatti.

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“È la terza o la quarta volta che Musumeci annuncia di voler attuare una parte del programma elettorale delle ultime regionali di ‘Siciliani Liberi’. La Sicilia, esportatrice netta di energia e di derivati del petrolio, paga i carburanti e l’energia più cara d’Italia, lo Stato lucra almeno 5 miliardi l’anno di accise petrolifere sulla Sicilia”. Così Ciro Lomonte, Segretario di “Siciliani Liberi”,

Una prima riflessione sul voto del 4 marzo.

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Il risultato delle elezioni politiche vede, per quel che riguarda la Sicilia, un’ulteriore erosione della partecipazione al voto che mette la Sicilia stabilmente al primo posto per l’astensionismo, ormai superiore al terzo dei cittadini aventi diritto. E’ un dato da non sottovalutare e che noi abbiamo sempre denunciato.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di Francesco Paolo Catania, presidente dell’associazione “L’altra Sicilia”, al presidente della Regione Siciliana Sebastiano Musumeci.

aereoAlla cortese attenzione del Ministro-Presidente della Regione siciliana, Sebastiano Musumeci.

I siciliani vivono quotidianamente sulla loro pelle la perifericità della loro terra e la sempre più problematica attuazione di quella continuità territoriale, sacrosanto dettato costituzionale, che dovrebbe rendere omogenee, attraverso le reti infrastrutturali di trasporto tutte le regioni del paese.

Oggi per i siciliani, affrontare un viaggio aereo verso il continente è diventato un vero e proprio sacrificio economico, visti i prezzi applicati dalle compagnie aeree che servono gli aeroporti dell’isola e li collegano al continente, e tante volte una vera avventura, considerato tra l’altro che i voli più accessibili sono offerti da vettori low cost stranieri che non si impongono alcun obbligo di effettiva protezione del passeggero al momento di un sempre possibile disagio. Tenendo conto che la maggior parte dei siciliani non sono persone che viaggiano per svago o per passatempo ma persone obbligate a spostarsi dall’isola per motivi medici di cura o visite specialistiche, ma specialmente quella numerosa comunità emigrata nei paesi del nord a cui le tariffe aeree proibitive negano non solo la continuità territoriale, ma persino la continuità dei sentimenti che vorrebbero poter esercitare il più frequentemente possibile proprio per tenere vivo quel legame con la terra d’origine e con la famiglie che vi hanno lasciato;.

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