I SICILIANI LIBERI DI FRONTE AL SOVRANISMO IN ITALIA

ciro lomonte

«L’asse politico in Italia si è spostato – così Ciro Lomonte, segretario politico di ‘Siciliani Liberi’ – dal globalismo, più o meno eurofanatico, verso il sovranismo, anche se in modo ancora piuttosto incerto. La Sicilia non può ignorare questa svolta e deve prendere posizione, sia la Regione come Istituzione, sia noi come Indipendentisti. A breve ci sarà un Congresso e gli organi che saranno democraticamente eletti dovranno prendere posizione al riguardo. Ma non posso dimenticare che, nel Manifesto fondativo del 3 gennaio 2016, il Prof. Costa disse che chiamava a raccolta tutti gli indipendentisti democratici e sovranisti. Certo, si riferiva alla Sicilia, non all’Italia, ma non si può ignorare quella che ‘potrebbe’ – non uso a caso il condizionale – essere anche una svolta per lo Stato di cui facciamo parte. Molti provvedimenti annunciati sembrano tratti dal Programma dei Siciliani Liberi. Per questo li valuteremo singolarmente, con attenzione, senza fiancheggiamenti non richiesti, ma anche senza chiusure preconcette.

Ci preoccupa la Santa Alleanza (non dichiarata) dei “duri e puri” alla Travaglio, degli ultraberlusconiani e del solito PD, che da domani mattina faranno il “tiro al piccione” contro il nuovo Governo, disponendo ancora di formidabili appoggi dall’estero, di tutta o quasi l’informazione e di appoggi forti in tutti i gangli della vita pubblica. Ci preoccupano le interferenze illegittime e preventive del Capo dello Stato sulle scelte politiche del Governo. Sentiamo aria di “golpe finanziario”. Ma, certo, se M5S e Lega non vogliono finire come gli “Tsipras” d’Italia, devono agire sì con prudenza, ma anche con decisione e rapidità. A cominciare dalla moneta complementare: se non creeranno una moneta fiscale non potranno mantenere nemmeno una delle loro promesse elettorali.

INDIPENDENTISTI, DA MOVIMENTO A PARTITO ‘SICILIANI LIBERI’, 1° CONGRESSO NAZIONALE A PALERMO

Manifesto congresso 2

 

PALERMO – Da movimento a partito: il 27 maggio i “Siciliani Liberi” celebreranno il primo congresso nazionale, a Palermo. “Con questa trasformazione, vogliamo fortemente radicarci ancora di più su tutto il territorio siciliano per parlare da vicino e costantemente con tutti i siciliani che non si sentono più rappresentati dai ferrivecchi della partitocrazia asservita alle segreterie nazionali italiane – spiegano gli indipendentisti –

C’era una volta la Conca D’Oro. Siamo diventati automi consumatori

c con didascalia

di Giovanni Guadagna

È recentemente riapparsa agli onori della cronaca la vicenda relativa al possibile arrivo in città di un nuovo centro commerciale. Un’ampia area, ancora non confermata dalla multinazionale in questione, ma ricca di orti ed agrumeti.

Un’area residuale degli antichi coltivi che, per lo sviluppo di Palermo, hanno rivestito un indubbio valore storico oltre che naturalistico.

Un nuovo possibile insediamento, dunque, che farebbe seguito ad altri mega impianti, tutti più o meno riferibili ad imprenditori esteri o comunque lontani dalla Sicilia. In buona parte dei casi queste aree ricadono nella periferia. Il motivo è ovvio: l’enormità di tali insediamenti richiede la vicinanza di grandi vie di comunicazione ed una buona raggiungibilità (fatto, quest’ultimo, che non sempre si realizza). Perdiamo così il fruttivendolo, la pizzeria come la cartoleria sotto casa per andare a fare incetta di tutto nei grandi centri commerciali. Dagli occhiali, ai giocattoli, passando per i pneumatici, vestiti, scarpe, finanche piante, libri, arancine e cannoli, tutto è a disposizione del consumatore sebbene in funzione delle esigenze imprenditoriali che devono portare alla capitalizzazione di quanto investito.

In molti casi, vista la particolare ubicazione richiesta, i nuovi insediamenti che intestano al loro interno pure vie e piazzette, hanno occupato spazi “liberi”, ossia senza rilevanti antecedenti edificazioni. In altri termini, al di là del rispetto del Piano Regolatore e sue eventuali varianti, non può non supporsi come le aree in questione abbiano avuto, negli anni passati, una vocazione agricola.

AMMINISTRATIVE CATANIA: ‘SICILIANI LIBERI’ CONSEGNANO 10 PROPOSTE A CANDIDATO SINDACO EMILIANO ABRAMO

CATANIA – #Innovazione #Identità e #Bellezza: si racchiudono in questi tre punti chiave le dieci proposte che i “Siciliani Liberi” hanno consegnato al candidato sindaco di Catania, Emiliano Abramo, con il quale prosegue il confronto per una intesa in vista delle elezioni amministrative di giugno. “L’impegno dei candidati di “Siciliani Liberi” alle amministrative, in un … Continue reading “AMMINISTRATIVE CATANIA: ‘SICILIANI LIBERI’ CONSEGNANO 10 PROPOSTE A CANDIDATO SINDACO EMILIANO ABRAMO”

Lomonte: “Non c’è alcuna crisi idrica, gli agricoltori non possono essere colpiti” Forte appello a Musumeci dei Siciliani Liberi

PALERMO – “Le abbondanti piogge su Scillato e Piana degli Albanesi, che si uniscono al nubifragio che domenica scorsa ha portato altri milioni di metri cubi di acqua nel palermitano e alle forti piogge di marzo e febbraio ci dicono che la decisione del governo regionale di mantenere lo stato di emergenza idrica con la … Continue reading “Lomonte: “Non c’è alcuna crisi idrica, gli agricoltori non possono essere colpiti” Forte appello a Musumeci dei Siciliani Liberi”

‘SICILIA LIBERI’: “CRISI IN SIRIA PUO’ DEGENERARE IN CONFLITTO TRA PRINCIPALI ATTORI MONDIALI”

PALERMO – “La crisi siriana continua a preoccupare il mondo. Il presunto attacco chimico avvenuto a Duma il 7 aprile scorso, rapidamente addebitato al governo siriano come in altri casi analoghi, ha aperto la strada ad una nuova e pericolosa escalation diplomatica che potrebbe degenerare in un confronto militare tra i principali attori dello scacchiere … Continue reading “‘SICILIA LIBERI’: “CRISI IN SIRIA PUO’ DEGENERARE IN CONFLITTO TRA PRINCIPALI ATTORI MONDIALI””

PROF. COSTA (SL): “MOSSA GOVERNO SU 600 MLN CHE STATO DEVE A SICILIA RISCHIA DI DIVENTARE UNA POSTA-OMBRA IN BILANCIO, BASTA CON SPOT MUSUMECI”

PALERMO – “Stretto da un bilancio impossibile, e anche per dare finalmente contenuto ai sin troppi annunci dell’assessore Gaetano Armao, finalmente un atto, il primo dopo mezzo anno, per ridare qualcosa di ciò che spetta alla Sicilia da parte dello Stato”. Così il prof. Massimo Costa di “Siciliani Liberi” commenta l’emendamento del governo Musumeci con … Continue reading “PROF. COSTA (SL): “MOSSA GOVERNO SU 600 MLN CHE STATO DEVE A SICILIA RISCHIA DI DIVENTARE UNA POSTA-OMBRA IN BILANCIO, BASTA CON SPOT MUSUMECI””

Siria: Indipendentisti Sicilia, no uso basi militari isola ‘Siciliani Liberi’, Musumeci chieda convocazione urgente Cdm

PALERMO, 14 APR – “La Sicilia viene usata per scopi militari del tutto estranei alle finalità difensive della Nato, e viene trascinata in guerre che non ci appartengono. Come atto urgente il presidente della Regione, nel rango di ministro della Repubblica, dovrebbe quanto meno chiedere la convocazione d’urgenza del Consiglio dei ministri italiano, per vietare, … Continue reading “Siria: Indipendentisti Sicilia, no uso basi militari isola ‘Siciliani Liberi’, Musumeci chieda convocazione urgente Cdm”

SIRIA: UNA CRISI CHE CI RIGUARDA DA VICINO

Syria

di Fabio Petrucci 

La crisi siriana continua a preoccupare il mondo. Il presunto attacco chimico avvenuto a Duma il 7 aprile scorso – rapidamente addebitato al governo siriano come in altri casi analoghi – ha aperto la strada ad una nuova e pericolosa escalation diplomatica che potrebbe degenerare in un confronto militare tra i principali attori dello scacchiere mondiale.

Da Stati Uniti, Regno Unito e Francia è giunta l’esplicita minaccia di una reazione armata per “punire” il presidente Assad. Dal canto suo la Russia, principale alleato del governo di Damasco, ha posto in evidenza i rischi a cui il mondo andrebbe incontro in caso di ritorsioni militari realizzate fuori da qualsiasi mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Forse non è un caso se nelle ultime 24 ore, dopo un tweet decisamente poco felice indirizzato alla Russia nella giornata di mercoledì, anche il presidente statunitense Donald Trump sembra aver fatto almeno parzialmente marcia indietro. In Europa, mentre la Germania appare molto defilata, il paese più convinto della necessità di un intervento militare è la Francia, ma il presidente Macron ha evitato di sbilanciarsi sulle tempistiche e gli obiettivi logistici dell’ipotetico intervento.