di Giovani Siciliani Liberi
Al di là degli aspetti tecnici della riorganizzazione dei corsi, su cui sospendiamo il giudizio, questa notizia certifica in maniera plastica quanto allarmanti siano certi dati statistici.
movimento politico
di Giovani Siciliani Liberi
Al di là degli aspetti tecnici della riorganizzazione dei corsi, su cui sospendiamo il giudizio, questa notizia certifica in maniera plastica quanto allarmanti siano certi dati statistici.
Da indiscrezioni presso la RGS arrivano bruttissime notizie per quel che riguarda l’Autonomia delle Regioni del Nord.
A quanto pare daranno a quelle regioni il 90 % del riscosso, ovunque sia maturato il tributo, quindi comprese le risorse che il nostro Statuto ci garantisce con l’art. 37. Non più derubate dallo Stato, come era stato fino ad oggi, ma direttamente dalla Regione Lombardia, dalla Regione Veneto e dalla Regione Emilia-Romagna, senza neanche passare da Roma. Non è che non sappiano che tra il “riscosso” e il “maturato” ci sia un’enorme differenza, ma sanno anche che il “maturato” nelle singole regioni ad oggi non è oggetto di misurazione statistica. E quindi, nel frattempo, vince il “riscosso”.
Cerchiamo di spiegare con un semplice esempio la portata pratica di questa “svolta”.
di Armando Melodia
Ricordare è importante! La memoria di ciò che abbiamo vissuto e di ciò che hanno vissuto coloro che ci hanno preceduto è importante. Senza passato non c’è futuro! La memoria è anche un antidoto contro veleni che come fiumi sotterranei possono riemergere e intossicarci nuovamente e nuovamente portare all’offuscamento delle menti, all’aberrazione, alla catalogazione dei “nemici” contro i quali scatenare l’odio, alla individuazione di bersagli “moralmente” accettabili sui quali sfogare con violenza le nostre frustazioni. Ricordare è importante! Così come è importante rigettare atteggiamenti, parole, comportamenti che ripropongono una propria presunta superiorità, oppure una altrettanto presunta inferiorità di altri, affidando il discrimine all’appartenenza ad un gruppo, ad una religione, ad una razza, ad un orientamento sessuale. L’antisemitismo, l’omofobia, il razzismo, che pure coscientemente aborriamo, sono troppo spesso soltanto dietro l’angolo del nostro sentire, nascoste dal velo dell’ipocrisia dietro un motto di spirito, un sarcasmo, un “mi piace” sfuggito alla tastiera.
Ricordare è importante ma la memoria non può e non deve essere selettiva. E allora dobbiamo ricordare che l’olocausto, la deportazione nei campi di concentramento e di sterminio nazisti riguardò anche i siciliani.
di Armando Melodia
Oggi si è concluso il congresso della CGIL con l’elezione di Maurizio Landini a segretario generale.
A lui un sincero augurio di buon lavoro.
Però voglio cogliere questa occasione per avviare una riflessione sul sindacato e in particolar modo sul sindacalismo siciliano.
So bene che oggi la parola sindacato evoca reazioni di disapprovazione se non di disgusto e appellare qualcuno con il termine sindacalista sembra avere una accezione offensiva. Cerchiamo però di ragionare restando al di sopra di queste sensazioni – spesso perfino giustificate – e proviamo a distinguere la funzione sociale del sindacato dall’interpretazione che di questa hanno dato i sindacati italiani negli ultimi decenni. Partiamo dal principio: il sindacalismo nasce con l’esigenza di rivendicare, conquistare e tutelari diritti che consentano ai lavoratori di migliorare la loro condizione sia dal punto di vista economica che sociale.
a cura dei Giovani Siciliani Liberi
Gli esiti di questo sondaggio, secondo il quale la percentuale di coloro che immaginano un futuro in Sicilia tra dieci anni risulta assai bassa soprattutto nelle fasce d’età che vanno dai 18 ai 24 anni e dai 25 ai 35 anni, costituiscono un campanello d’allarme estremamente grave per l’avvenire della nostra isola.
Di fatto, le generazioni di siciliani che dovrebbero assicurare il futuro di questa terra sono sempre più coinvolte in una spirale di bisogno e rassegnazione tale da indurle a non credere nella possibilità di vivere una vita dignitosa a “casa propria”.
Molti elettori e simpatizzanti ci chiedono cosa pensiamo della cronaca
di questi giorni sulla residenza agli stranieri e sul cd. Decreto Sicurezza: “Siete con Salvini o con Orlando?”
Siamo ancora qua
I primi tre anni dei Siciliani Liberi
Sono passati tre anni dall’atto fondativo del Movimento Siciliani Liberi. In un albergo di Pergusa, in una bella giornata di sole, confluirono curiosi e simpatizzanti da ogni parte dell’Isola. Fu una bella festa. Si percepiva che stava nascendo qualcosa di veramente nuovo, di autentico, di energico.
La politica palermitana può certamente, in questi giorni, appuntarsi un passaggio (appunto, politico), che mira davvero al senso autentico della parola “politica” : amore per la polis, interesse per la comunità. Finalmente si è giunti ad una bella ed entusiasmante intesa politica e culturale tra il Movimento Siciliani Liberi e l’associazione Palermo Risorge.
Udine, Trieste, Venezia, Firenze, Roma, Palermo, 19 dicembre 2018
75° anniversario della Carta di Chivasso (1943-2018)
Chi siamo
1.Siamo forze politiche territoriali, organizzazioni diverse, con anime indipendentiste, confederaliste,
federaliste, autonomiste, civiche e ambientaliste locali, determinate a stabilire una collaborazione
politica a lungo termine, una sorellanza che ci rafforzi reciprocamente nel nostro impegno decentralista,
per cogliere insieme obiettivi pratici, conquiste concrete di maggiore autogoverno per tutti, dappertutto.
Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per consentirti una corretta esperienza di navigazione. Chiudendo questo banner acconsenti all’uso dei cookies. Per maggiori informazioni consulta la nostra Privacy Policy