La macchina da guerra contro la Sicilia va a pieni giri e accelera. Il PD ha fretta di lasciare un cumulo di macerie alla Regione, prima dell’inevitabile fuga alle urne l’anno prossimo.
Dopo una serie impressionante di genuflessioni e favori allo Stato (il primo mutuo, contratto per accelerare il pagamento alle case farmaceutiche italiane, pagato con un bel tasso variabile e con una bella fiscalità di svantaggio per i Siciliani per i prossimi 30 anni; il primo “accordo”, quello del 2014, con il quale la Sicilia rinunciava a ciò che le spettava di diritto), l’arroganza di quest’ultimo non conosce limiti.
L’oscura vicenda della cancellazione dei residui attivi l’estate scorsa, poi, infine, lo scellerato accordo dello scorso giugno.
Come mai tanta violenza contro la Sicilia? E soprattutto che fare per fermarla?