L’Italia si avvia a condividere la propria legge elettorale con un “grande paese europeo”. La Germania direte voi? Macché, quella è una legge seria… La Turchia! con sbarramenti stellari e parlamento di nominati dalle segreterie. L’agenda, dettata dai poteri forti è segnata. L’Italia deve fare le “riforme”, con le buone o con le cattive. Con la riforma costituzionale voluta da Renzi o no, con il PD, con il 5 Stelle o – perché no – con tutti e due insieme.
Ai cittadini deve essere soltanto lasciata l’illusione di scegliere. I mezzi di informazione sono già addomesticati e non vi diranno la verità. Noi, finché non vengono a spegnerci la luce con la forza, continueremo a farlo con quelli nostri, per modesti che siano. Non ci credete? Facciamo parlare i fatti.
Primo: questa legge non è “tedesca”. In Germania è applicata solo alla Camera, il Senato tedesco è una camera delle regioni, che funziona in modo completamente diverso, e che dà ampia rappresentanza ai territori. E, anche alla Camera, lo sbarramento non si applica ai partiti fortemente concentrati in modo territoriale. Se un partito vince in tre collegi uninominali, lo sbarramento del 5 % non si applica. E se vince in uno o due collegi soltanto, lo sbarramento si applica, ma quel’1 o 2 deputati che ha strappato nel maggioritario non glieli toglie nessuno. Qui, invece, hanno messo il 5 % e basta, senza alcun correttivo territoriale (tranne che per due regioni a statuto speciale), mettendo semplicemente FUORI LEGGE, tutti i partiti territoriali.