La “casta dei 4” e la nuova legge elettorale

1485942432 cameraL’Italia si avvia a condividere la propria legge elettorale con un “grande paese europeo”. La Germania direte voi? Macché, quella è una legge seria… La Turchia! con sbarramenti stellari e parlamento di nominati dalle segreterie. L’agenda, dettata dai poteri forti è segnata. L’Italia deve fare le “riforme”, con le buone o con le cattive. Con la riforma costituzionale voluta da Renzi o no, con il PD, con il 5 Stelle o – perché no – con tutti e due insieme.

Ai cittadini deve essere soltanto lasciata l’illusione di scegliere. I mezzi di informazione sono già addomesticati e non vi diranno la verità. Noi, finché non vengono a spegnerci la luce con la forza, continueremo a farlo con quelli nostri, per modesti che siano. Non ci credete? Facciamo parlare i fatti.

Primo: questa legge non è “tedesca”. In Germania è applicata solo alla Camera, il Senato tedesco è una camera delle regioni, che funziona in modo completamente diverso, e che dà ampia rappresentanza ai territori. E, anche alla Camera, lo sbarramento non si applica ai partiti fortemente concentrati in modo territoriale. Se un partito vince in tre collegi uninominali, lo sbarramento del 5 % non si applica. E se vince in uno o due collegi soltanto, lo sbarramento si applica, ma quel’1 o 2 deputati che ha strappato nel maggioritario non glieli toglie nessuno. Qui, invece, hanno messo il 5 % e basta, senza alcun correttivo territoriale (tranne che per due regioni a statuto speciale), mettendo semplicemente FUORI LEGGE, tutti i partiti territoriali.

Appello ai palermitani nel mondo

Cari sorelle e fratelli palermitani della diaspora, sappiamo con quanto attaccamento state seguendo la campagna elettorale per le comunali di Palermo.Sappiamo che siete tantissimi, molti di voi scrivono al nostro Ciro Lomonte, esprimendogli la loro simpatia, solidarietà, i loro consigli per una Palermo migliore.Sappiamo cosa vi spinge. Molti di voi, molti di noi stessi che … Continue reading “Appello ai palermitani nel mondo”

LA SICILIA TI CHIAMA (appello ai residenti a Palermo)

Stiamo formando gli elenchi dei RAPPRESENTANTI DI LISTA alle Elezioni Comunali di Palermo. I partiti e i giornali del sistema, dopo averci ignorato o tentato di irridere per alcune settimane, adesso ci attaccano scorrettamente ad alzo zero, mettendo in circolazione sondaggi metodologicamente errati, per “chiamare al voto utile”. Le informazioni di cui disponiamo ci parlano … Continue reading “LA SICILIA TI CHIAMA (appello ai residenti a Palermo)”

PURE IL FASTIDIO DEL G7 A TAORMINA DOBBIAMO SOPPORTARE…

Si moltiplicano le proteste per il G7, tra cui anche qualificate parti del mondo indipendentista siciliano, ma – al netto del refrain no global che poi verrà presentato dai media – qual è il punto di vista siciliano su questa vicenda?

Il G7 è tutto sommato una cosa vecchia, da anni ’80, quando quei sette paesi rappresentavano il centro del mondo produttivo mondiale. Oggi sono in declino, un declino spesso rabbioso e minaccioso per la pace mondiale. Ma se si fosse “celebrato” lontano da noi, forse oggi neanche ne parleremmo.
E va detto pure che, tra i 7, ci sono soggetti (Canada o Giappone) che con la Sicilia, ma anche con il globalismo, hanno poco a che fare o hanno un ruolo marginale, almeno dal nostro punto di vista. Ci sono paesi come la Francia o il Regno Unito, che hanno gravi responsabilità sulla destabilizzazione del Mediterraneo, non meno che gli Stati Uniti, con i quali in particolare abbiamo il conto aperto del MUOS, che non chiuderemo mai, finché non sarà “smontato” perché non vediamo altre soluzioni compatibili con la salute dei Siciliani. E ci sono i nostri colonizzatori diretti, di 1° (Italia) o di 2° livello (Germania). Insomma tutti “beddi spicchi”. Che avremmo preferito si riunissero altrove.

Grillo è indipendentista siciliano? Ma allora…

Grillo non è nuovo a questa boutade. La fece già nel 2009, catalizzando l’entusiasmo di decine e decine di attivisti indipendentisti, allora senza una casa politica sicura e affidabile, e che da allora sono rimasti attaccati al Movimento 5 Stelle come le mosche impiccicate nel miele: non volano più ma sono felici, quasi ubriache di tanto profumo. Quante volte, di fronte ad alcune incongruenze dei grillini locali sulla Questione Siciliana ci siamo sentiti dire “ma non hai letto ciò che ha scritto Grillo sulla Sicilia?”. Inutile fare osservare che quello “scritto” poi non è nei programmi del movimento, è solo una sua idea personale.

Ma non vogliamo fare come quel simpatico leader indipendentista del ‘900, che tenne alta la bandiera del FNS per decenni, che però aveva il difetto di stizzirsi quando sentiva dire che c’erano “altri” indipendentisti. Il bollino era solo suo.

 No, il bollino dell’indipendentismo non è solo nostro, dei “Siciliani Liberi”, ci mancherebbe, però alcune domande e considerazioni le facciamo e soprattutto le poniamo ai portavoce siciliani del 5 Stelle.

Santo Trovato, dirigente indipendentista, una gran bella persona

Santo Trovato, storico militante indipendentista, portavoce distrettuale di Catania di “Siciliani Liberi”, coordinatore del Circolo “Antonio Canepa” di Catania, ci ha lasciato stamattina.

Caro Santo,

ci conosciamo da tanti anni. In tanti anni tutti gli indipendentisti siciliani hanno potuto apprezzare la coerenza, l’onestà, il coraggio di difendere la causa della nostra Sicilia.

Ti abbiamo visto in ogni manifestazione, generosamente. Tua la mano in tanti messaggi che abbiamo fatto girare nel web, sui sociali, su facebook,… Ricordiamo, e facciamo nostro in particolare, il tuo calcolo su quanto l’Italia ruba alla Sicilia su quello che hai battezzato come il “PEL” (il Prodotto Esterno Lordo), cioè quello che viene registrato altrove ma prodotto sul nostro suolo.

In mezzo a tante persone che fanno politica per conquistare un posto al sole, tu invece avevi un solo faro: la libertà della Sicilia, e la giustizia sociale.

NOI IL 15 MAGGIO NON FESTEGGIAMO PIÙ, ASPETTIAMO LA FESTA DELL’INDIPENDENZA

Spezzata

Lasciamo questa “commemorazione” agli unitaristi ossessionati.

La lasciamo volentieri agli “autonomisti” più o meno intruppati negli schieramenti italiani di “centro-destra” e “centro-sinistra”.

E le ragioni non mancano.

La Sicilia è al collasso. il 70 % di disoccupazione giovanile e le 12 ore per andare in treno da Palermo a Trapani rappresentano il fallimento ormai definitivo di ogni forma di appartenenza della Sicilia all’Italia. Basta, non ne parliamo più.

Per anni abbiamo chiesto l’attuazione dello Statuto e – chissà – come tappa intermedia, verso l’indipendenza, qualche articolo potrebbe ancora esserci utile.