Lettera aperta di “Siciliani Liberi” a Crozza in occasione dell’ennesimo linciaggio della Sicilia

Gent.mo Crozza,

ci è stata girata una sua “satira” – se così può definirsi – sulla Sicilia.

Le scriviamo perché abbiamo stima di lei. Potremmo attaccarla o accusarla in pubblico, ma credamo che lei sia una persona intellettualmente onesta, e abbia fatto quello sketch in buona fede.

La satira è bella quando attacca i potenti, non quando aggredisce i deboli.

BUON COMPLEANNO SICILIANI LIBERI!

 

 

Due anni fa, il 3 gennaio del 2016, la politica siciliana vedeva nascere un nuovo soggetto politico: Siciliani Liberi.

Siciliani Liberi nasceva per dare una casa politica agli indipendentisti siciliani, già dispersi in molti movimenti, uno strumento dato alla lotta per l’emancipazione politica, economica e sociale della Sicilia dalla sua condizione di colonialismo.

I caratteri del nuovo movimento sono stati chiari sin dall’inizio.

DERUBATA LA SICILIA DEI 6,36 DECIMI DELL’IVA, PARI A CIRCA 4,2 MILIARDI L’ANNO. INTERROGAZIONE EXTRAPARLAMENTARE A MUSUMECI

– di Massimo Costa

La storia che sto per raccontare è quella di un vero e proprio crimine ai danni di un intero popolo. Sono conti e la terminologia può essere difficile. Cercherò di spiegarla il più facile possibile. Vi prego di seguirmi.

Con effetto retroattivo dall’1 gennaio 2017 la Sicilia da ora in poi, in barba allo Statuto, regala all’Italia la cifra astronomica di 4,2 miliardi l’anno. Sì, avete letto bene: quattro virgola due miliardi l’anno! La stessa Sicilia dove non si riesce a fare la manutenzione alle strade, dove non si riesce a garantire l’assistenza ai disabili e dove non si riesce a finanziare una sanità degna di questo nome, dei comuni tutti in dissesto. La stessa Sicilia da cui scappano migliaia di giovani ogni anno, regala il 5 % l’anno del proprio PIL all’Italia in cambio di niente.

Attenzione! Non sono “mancati trasferimenti dallo Stato”, sono proprio TASSE DEI SICILIANI, MATURATE IN SICILIA, E DIROTTATE A ROMA.

Vi prego di seguirmi e, siccome non spero troppo sul fatto che l’informazione ufficiale faccia girare la presente, vi prego di farla girare.

 

PRIME CONTRADDIZIONI NEL GOVERNO MUSUMECI: QUALE AUTONOMISMO È POSSIBILE OGGI?

Palazzo dOrleans

Apprendiamo del primo ricorso in Corte Costituzionale del Governo regionale per restituire il voto alle province e riaffermare la potestà legislativa regionale sugli enti intermedi. Parliamoci chiaro: nel merito la difesa pura e semplice dell’elezione dei vecchi consigli provinciali elettivi è solo un’operazione pro casta, volta a garantire “posizioni” al ceto politico locale.

Il nostro progetto, per la costituzione di distretti consortili, è più aderente al progetto statutario originario e più funzionale rispetto alle esigenze dei cittadini. Ma qui non è nel merito che si sta trattando, ma su un’importantissima questione di principio: la difesa dell’autonomia legislativa della Regione, contro uno Stato che vuole che obbediamo pure alle virgole, quando l’art. 15 dello Statuto dà alla Regione potestà esclusiva in materia di enti locali. Battaglia meritoria, certamente, ma – a nostro avviso – qua le contraddizioni cominceranno a venire fuori. Vero è che il PD ha fatto da tappetino allo Stato e ai poteri forti, e che il centro-destra prometteva almeno un po’ di rispetto per le nostre istituzioni. Sembrerebbe che si muova in questa direzione. Bene. Ma a chi si sta appellando Musumeci? Alla Corte Costituzionale naturalmente. Cioè a un organo giurisdizionale mal costituito e soprattutto mal disposto nei confronti di tutte le autonomie speciali e contro la nostra in particolare. Che succederà ora? Al 99,99 % la Corte Costituzionale, con una delle consuete “sentenze-truffa”, dirà che nello Statuto c’è scritto “nero” ma che si deve leggere “rosso” perché la “riforma delle province” è una “riforma generale dello Stato” che in quanto tale si applica a tutto il territorio dello Stato. Ci immaginiamo già i peana dei giornali locali su “l’ARS che non sa legiferare, che brutta figura”… Ma nessuno dice che, con questa scusa delle “leggi generali di riforma” che peraltro neanche è scritta nel nostro Statuto, ma solo in quello delle altre 4 regioni a statuto speciale, ciò che è scritto nella nostra Carta diventa buono per avvolgere le bucce di patata in cucina. Un’autonomia eccezionale, ai limiti della sovranità piena, come la nostra, prevede un giudice altrettanto eccezionale. Senza la ricostituzione dell’Alta Corte anche questi “ricorsi” rischiano di rivelarsi nell’ennesimo inganno verso i Siciliani. Ma non basta. Non ci sono solo le province. Se Musumeci vuole, per ora almeno, accontentarsi di ricorrere alla Consulta, deve monitorare OGNI GIORNO le leggi dello Stato. Perché OGNI GIORNO i diritti costituzionali della Sicilia sono calpestati.

Inizia la Presidenza Musumeci. La valutazione di “Siciliani Liberi” e la irrisolta “Questione Finanziaria”

La campagna elettorale è finita. Prendiamo atto che i Siciliani hanno scelto Nello Musumeci, candidato di uno schieramento che ha già governato la Regione per circa 68 anni su 76. Si torna al 2011, o forse meglio ancora al 2007 come se nulla fosse accaduto, con Micciché, Armao e Lagalla. Mancano solo Cuffaro e Lombardo … Continue reading “Inizia la Presidenza Musumeci. La valutazione di “Siciliani Liberi” e la irrisolta “Questione Finanziaria””

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

Il risultato delle elezioni regionali, al di là della modesta percentuale, ha sortito un effetto impensato.

Riceviamo ogni giorno richieste di iscrizioni, di formazione di nuovi circoli in tutta la Sicilia. L’entusiasmo dei militanti è alle stelle, come se avessimo vinto. Come si spiega una cosa del genere?

Ce lo siamo chiesti, abbiamo riflettuto, e troviamo una sola spiegazione.

La spiegazione è che oggi i Siciliani hanno una casa politica che prima non avevano, piccola sì, ancora almeno, ma c’è.

È finita la “favola metropolitana” dei 34 partiti indipendentisti da unire. Queste elezioni hanno dimostrato che ne esiste solo uno: “Siciliani Liberi”. L’unico in grado di mettere in campo una lista in tutte le province, raccogliere regolarmente le firme, non confluire nei partiti italiani, ma soprattutto schierare una classe politica e un programma in grado di governare anche domani mattina la Sicilia.

In questo senso già la presentazione della lista era una prima vittoria. Ma naturalmente non basta.

Gli indipendentisti hanno una casa politica, adesso; si tratta ora di farla crescere, piano piano, fino a farla diventare egemone in Sicilia. Abbiamo cinque anni di tempo, per crescere, per radicarci nel territorio. Solo fra cinque anni, allo scadere di questa legislatura, potremo valutare se esiste o no lo spazio politico per l’indipendentismo in Sicilia. Oggi è troppo presto. A poco più di un anno dalla nascita.

Con i movimenti politici e le associazioni che hanno ispirazione indipendentista e che non hanno la nostra struttura di partito il dialogo resta naturalmente aperto, pensiamo fra gli altri al gruppo Antudo, con il quale abbiamo sempre avuto un confronto franco, rispettando qualunque loro decisione, sia di mantenimento dello statu quo, sia di confluenza, sia di rapporto organico, sia di creazione di un nuovo soggetto politico alternativo, rispetto all’unico partito indipendentista oggi esistente e che noi riteniamo si debba solo potenziare.

Le elezioni del 2017 e la responsabilità storica dei Siciliani

Giorno 5, domenica prossima, i Siciliani hanno una possibilità che prima non avevano, che non hanno avuto da almeno 70 anni: quella di cambiare finalmente la loro storia. Su di loro grava una responsabilità e allo stesso tempo un’opportunità grandissima. Se fanno andare nel Parlamento più antico al mondo una rappresentanza sovranista e indipendentista, smentendo … Continue reading “Le elezioni del 2017 e la responsabilità storica dei Siciliani”

Sicilia: Forconi 2012, movimento appoggia candidato La Rosa ‘Non ci riconosciamo nei nostri leader tradizionali’

(ANSA) – CATANIA, 1 NOV – Il movimento dei Forconi annuncia il sostegno a Roberto La Rosa, candidato alla presidenza della Regione siciliana, e ai candidati nelle liste dei ‘Siciliani liberi’. “I militanti del movimento dei Forconi – si legge in una nota diffusa dal coordinatore Carlo Siena – si sono riuniti in assemblea a … Continue reading “Sicilia: Forconi 2012, movimento appoggia candidato La Rosa ‘Non ci riconosciamo nei nostri leader tradizionali’”

Giù le mani da Messina

slide22logoIl coordinamento distrettuale di Messina di Siciliani Liberi invia agli altri candidati alla Presidenza un appello, già sottoscritto da Roberto La Rosa, per salvare il punto franco nel Porto di Messina, e con esso la metropoli siciliana dal definitivo declino.

                                                                                Messina, lì 17 ottobre 2017

Oggetto: APPELLO PER IL PORTO FRANCO DI MESSINA

Questa è una lettera aperta indirizzata a tutti gli altri candidati alla Presidenza della Regione siciliana: Cancelleri, Fava, Micari, Musumeci.

Ci rivolgiamo anche al sindaco di Messina, affinché intervenga in extremis per rimediare all’errore fatto nel non difendere fino in fondo il ruolo centrale di MESSINA, impedendo la fine del ruolo portuale della città.

La Regione, col suo Presidente Crocetta, negli ultimi anni ha guardato al ruolo della nostra città con molta superficialità, relegandoci ad un ruolo di secondo piano.

ORA BASTA!

GIÙ LE MANI DA MESSINA.