Il Progetto Vacirca e l’Alto Commissariato

Inauguriamo con questo articolo una serie di interventi in cui si racconta per filo e per segno la storia della mancata attuazione dello Statuto in materia finanziaria.

Cominciamo dall’inizio.

Con lo scioglimento dell’amministrazione della Luogotenenza, nel 1862, a seguito di uno stato di assedio dovuto alla cosiddetta “Rivolta dei Cutrara”, ciò che restava dell’amministrazione centrale regia, e poi viceregia, dell’antico Regno di Sicilia, sopravvissuto come “Luogotenenza” durante tutto il Regno delle Due Sicilie, veniva definitivamente sciolto. Nei primi due anni di vita lo Stato italiano aveva voluto dare così risposta alla ben più ampia domanda di autogoverno presentato dal Consiglio di Stato di Sicilia, che richiedeva una totale e ampia devoluzione legislativa, amministrativa, finanziaria e giudiziaria per l’ex Stato di Sicilia. Ora, alla prima occasione di disordini, anche questa moderatissima devoluzione amministrativa cessava di esistere, e con essa ogni forma di identità politica propria della Sicilia.

Sanità: Lo Stato italiano sta uccidendo i Siciliani – Ecco i numeri

La ridefinizione della struttura sanitaria regionale, telecomandata da Roma, ed eseguita prontamente da un governo regionale servo, sta facendo sollevare mezza Sicilia.

Ci è venuto un dubbio. Ma come mai tutti i giornali e telegiornali parlano solo di sprechi della sanità meridionale e siciliana e qui, per esperienza diretta, troviamo solo diritto alla salute negata ed ospedali chiusi?

Storia politica della Sicilia – Ruggero II

Ruggero II. Non “un” Re di Sicilia, ma IL Re di Sicilia per eccellenza. Un gigante della storia, fondatore (o ri-fondatore come vedremo) del Regno di Sicilia, e a un tempo fondatore del Parlamento, e delle due cose insieme, cioè della Monarchia parlamentare. Porta a termine l’edificio politico iniziato dal padre Ruggero I, al quale dà una forma che sfiderà i secoli, e porta la Sicilia al rango di superpotenza internazionale. La sua reggia è un crogiolo di cultura, un misto di potenza, sfarzo, saggezza amministrativa, insomma la “grandezza” al centro di una metropoli, Palermo, allora più grande di Roma o Parigi. La sua flotta temuta in tutto il Mediterraneo.

Ma andiamo con ordine, cercando di discernere il mito dalla realtà. Prendiamo un’ideale macchina del tempo e ripercorriamo la straordinaria epopea del suo governo, dal 1112 (quando uscì di tutela) al 1154, anno della sua morte. Su di lui sono stati scritti libri interi, e questo compendio – sia pure lungo – farà torto a molti dettagli. Ma accontentiamoci, sia pure a fini divulgativi.

Intanto sfatiamo subito un mito: per favore, non chiamiamolo “normanno”, se non di ascendenza.

7 Settembre 2016: Commemorazione dei Camiciotti di Messina

Condividiamo l’evento organizzato dall’Associazione “La Sicilia ai Siciliani” e da “Welcome to Me” che ricorda ogni anno il 7 settembre i “Camiciotti” che durante le “5 giornate di Messina” donarono la loro vita per l’ideale di una Sicilia indipendente preferendo buttarsi in un pozzo (oggi in via Cesare Battisti presso la Casa dello Studente) pur di non consegnarsi prigionieri al nemico, in gran parte costituito da mercenari, durante la Rivoluzione indipendentista del 1848.
Quei ragazzi volevano solo una Sicilia Libera, e per questo erano disposti a morire.

RIPRENDIAMOCI IL FUTURO

Entra nel vivo la campagna referendaria. 10 settembre, sabato prossimo, alle ore 17.30 presso lo Splendid Hotel La Torre di Mondello, Palermo, Siciliani Liberi invita ad un pubblico confronto sul tema del referendum costituzionale il filosofo Diego Fusaro. All’incontro partecipa il nostro Presidente, Prof. Massimo Costa che in particolare sottolineerà gli effetti della legge di modifica … Continue reading “RIPRENDIAMOCI IL FUTURO”

Arabia Saudita e Sicilia. Cosa sta succedendo?

“Siciliani Liberi” intende porre all’attenzione dei Siciliani tutti, senza alcun isterismo di un segno o dell’opposto, un fenomeno di assoluto rilievo di questi ultimi tempi.

Ognuno si tenga le proprie idee al riguardo. Noi facciamo però alcune osservazioni ed esprimiamo alcune forti preoccupazioni, vista la totale assenza dei “partiti italiani” su di un tema che riguarda il nostro futuro molto da vicino.

Prima i fatti, solo quelli per favore, ché già ci sono troppi pregiudizi in giro.

Signor Mieli, se non sa di cosa sta parlando, è meglio che taccia

 

Apprendiamo da “Linkiesta.it” che Paolo Mieli, già direttore del Corriere della Sera, alla presentazione di un libro a Cortina D’Ampezzo si sia lasciato andare a considerazioni sul rapporto tra Italia e Europa, in cui tira in ballo la Sicilia come i cavoli a merenda.

Che bello fare il “giornalista” che pontifica sul nulla. Parla, portando esempi che non stanno in piedi, e per portare un esempio di “malaffare”, di cattiva condotta “italiana”, cosa poteva citare se non il capro espiatorio nazionale, cioè la Sicilia?

 

Storia politica della Sicilia – Adelasia

Tra i Governi Siciliani ce ne sono stati molti anche guidati da donne. Nell’Antico Regime questo accadeva durante la minorità dei piccoli sovrani, ancora incapaci a succedere.

Oggi parleremo della reggenza di Adelasia, ultima moglie di Ruggero, che governò la Sicilia dal 1101 al 1112, quando il diciassettenne Ruggero II uscì finalmente di tutela.

Le reggenze femminili, in un mondo dominato dagli uomini e dalla prepotenza, per non dire violenza feudale, erano periodi molto delicati, durante i quali gli stati faticosamente costruiti andavano spesso in pezzi.

Così non fu per la Gran Contessa Adelasia, che, un po’ per la sua prudenza, un po’ per la solidità dell’edificio lasciatole da Ruggero I, consegnò al figlio il dominio paterno senza aver perso né un centimetro quadrato di dominio, né un briciolo di prerogative sovrane.