Luttwak, Giletti ed altri sbagliano sui conti della Sicilia: la parola a… Cottarelli

Le “campagne” sono tali perché non parlano alla testa, ma al cuore e alla pancia delle persone. Servono a creare un clima, un clima di odio grazie al quale poi poter colpire impunemente.

La Sicilia è, ogni santa domenica, sul banco degli imputati su una trasmissione della TV di Stato italiana, L’Arena, condotta dal piemontese (savoiardo?) Giletti, il quale “fustiga” i costumi di questa Regione così viziosa. Il “rito” è talmente costante che ormai è diventato “cultura generale”. Chiedete a un italiano qualunque cosa pensa dei Siciliani, dei Siciliani non della Sicilia si badi, e ben che vada vi dirà che sono dei parassiti, mal che vada dei mafiosi.

Ma GIletti secondo noi recita un copione che è stato scritto da qualcuno (non da lui) in perfetta malafede.
Altri, meno informati, ci cascano. Condividiamo le dichiarazioni di Luttwak sull’inopportunità del G7, e che questo dovrebbe essere celebrato piuttosto allo ZEN di Palermo, e non a Taormina, ma poi anche lui cade nel luogo comune dei “troppi dipendenti”.

Ma come stanno realmente le cose? Siamo stanchi di fare “controinformazione”. Lasciamo la parola ad un nostro “nemico giurato”, a un corifeo dell’austerità europea, nientemeno che a Cottarelli, il quale così dice nel suo libro, edito nel 2015 per i tipi della Feltrinelli, la cui copertina, iconicamente molto efficace, vedete nell’immagine di apertura.

Che dice Cottarelli sulla Sicilia?

Altri tagli ai Siciliani. Dove comincia l’eversione di Stato?

Le notizie che arrivano da Roma, nell’indifferenza generale della politica siciliana, sono a dir poco gravissime.

Già oggi, con i suoi 1,3 miliardi l’anno, la Sicilia è la Regione che versa allo Stato il contributo più alto, in termini pro capite (circa il quadruplo delle altre Regioni), per il c.d. “Risanamento alla Finanza pubblica erariale”.

Ora detto contributo, stando a quanto trapela sulla legge di bilancio dello Stato, viene innalzato a 5,5 miliardi per tutte le Regioni a Statuto speciale. Non abbiamo elementi per poter quantificare quanto sarà il sacrificio chiesto alla Sicilia ma dubitiamo, vista la sua popolazione, che possa essere meno di 2 miliardi.

PRESENTAZIONE DI SINDACO E LISTA ALLA CITTÀ DI PALERMO

Sabato 25 Febbraio al Cinema Teatro LUX, in Via Francesco Paolo Di Blasi 25, alle ore 9.30 un evento storico: SICILIANI LIBERI DEBUTTA UFFICIALMENTE alle elezioni comunali di Palermo, Capitale della Sicilia, con la presentazione del Candidato Sindaco, l’Arch. Ciro Lomonte, e dei candidati al Consiglio Comunale. Con l’occasione il movimento comincerà ufficialmente la propria … Continue reading “PRESENTAZIONE DI SINDACO E LISTA ALLA CITTÀ DI PALERMO”

I COMPORTAMENTI PARLANO DI NOI

Disabilità e depressione1

La vicenda dell’assessore Gianluca Micciche’ , responsabile dell’Assessorato alla Famiglia e alle Politiche Sociali , portata alla ribalta e all’attenzione della pubblica opinione dalla trasmissione le ” Iene “aggiunge dibattito e riflessioni circa la qualità dell’attuale rappresentanza politica siciliana .

Petrolieri ed evasori alleati con lo Stato italiano contro la Sicilia?

Le indiscrezioni sulle dichiarazioni fatte da Fiumefreddo alla commissione antimafia presieduta da Rosy Bindi meritano più che una denuncia. 

Ma naturalmente il “messaggio” che passerà sui media nazionale tende a nascondere lo sfruttamento coloniale della Sicilia a favore della solita narrativa della Sicilia Far West e quindi di paese “incapace di autogovernarsi”. E invece su questo, almeno noi indipendentisti, dobbiamo fare chiarezza.

I fatti innanzitutto: più di 50 miliardi non riscossi da Riscossione Sicilia negli ultimi anni, di cui solo 22 ancora non andati in prescrizione. Un tasso di riscossione di poco superiore al 10 %. L’impossibilità in Sicilia di riscuotere le tasse per cifre stratosferiche. Miliardi, non milioni, quando in Sicilia tutti stiamo tirando la cinghia e tutti i Comuni sono in dissesto.

Siciliani Liberi considera la sentenza della Cassazione sul MUOS una sentenza “politica” che condanna a morte la Sicilia

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“Siciliani Liberi” prende atto che la III Sezione della Corte di Cassazione, e quindi lo Stato italiano nel suo consesso giudiziario più alto, ha rigettato come inammissibile il ricorso della procura distrettuale di Catania sul MUOS basandosi sulla “imprescindibilità” dalle conclusioni del giudice amministrativo (il CGA nella fattispecie) il quale con sentenza-scandalo aveva legittimato un’autorizzazione palesemente illegittima.

VOTA SICILIANO

Alle prossime elezioni regionali non sprechiamo il voto, dandolo ai partiti italiani; il voto ai partiti italiani è un voto perso. Oggi rinasce il vessillo del Vespro.   Liberiamo la Sicilia! Votiamo Siciliani Liberi!  

Tutti autonomisti sono?

Dalla Sicilia “laboratorio” si passa alla Sicilia “teatrino”. È evidente che il brand dell’indipendentismo/federalismo va forte, è l’unico anelito di vita in una Sicilia politica che, per il resto, è un assoluto mortorio.