Le elezioni amministrative di Palermo del 2007 sono state invalidate in modo postumo perché piene di brogli.
Anche le elezioni comunali del 2012 di Palermo si sono portate dietro una scia di brogli, contestazioni, seppure solo su alcuni seggi, che però possono essere stati determinanti per il risultato, per non parlare di primarie, firme false, ed altre irregolarità – diciamo – minori.
Ora giunge voce, sia pure non provata, che i “vecchi metodi” del voto di scambio non siano tramontati. Nei quartieri periferici e in alcune zone del centro storico pare che ci sia un’impennata di vendite di schede telefoniche.
A questo malcostume, potrebbe unirsi la vera e propria manipolazione nel seggio, che ormai a Palermo assume i contorni di una vera e propria piaga politica.
Non è una questione secondaria. Diceva Ciccio Tumeo nel Gattopardo, a proposito del famigerato plebiscito su cui si fonda l’appartenenza politica della Sicilia all’Italia: “Io ho detto nero e loro mi fanno dire bianco”.