I fondi per la sanità in Sicilia.
Sono in arrivo 797 milioni di euro da utilizzare per la sanità siciliana.
Diciamo subito che, sebbene per la Sicilia si tratta di un risarcimento parziale di quanto è stato sottratto negli ultimi decenni al sistema sanitario regionale, non possiamo sminuire la portata di questi provvedimenti: siamo di fronte ad una mole di investimenti mai visti, tali da determinare, se ben gestiti, una vera rivoluzione.
Si tratta di una sfida che segnerà, in ogni caso, il futuro non soltanto del nostro sistema sanitario, ma, per le sue ricadute, anche del sistema economico e sociale della nostra isola.
Su questo tema si giocheranno le campagne elettorali per l’elezione del presidente della Regione e il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana e per tutte le amministrative che si terranno da quest’anno e almeno fino al 2023.
Il pericolo concreto è che nella gestione di questi fondi si scelga di privilegiare meccanismi di ripartizione clientelare, a scapito di una progettualità seria che guardi ai prossimi 20 anni, capace di scegliere il meglio per tutti i siciliani e non per i capidecina politici.
Siciliani Liberi, a mio parere, in questa fase ha due compiti: da un lato vigilare sul corretto approccio e sviluppo dei progetti e segnalare distorsioni, favoritismi, sprechi e inefficienze, e, dall’altro, proporre le proprie idee dando la massima pubblicità a quanto sui temi connessi alla sanità è emerso dall’elaborazione congressuale e da ulteriori aggiornamenti.
Ricordo a quanto non avessero avuto modo di seguirne i lavori quali sono gli indirizzi programmatici e politici assunti.
• Investire su una sanità territoriale capillarmente diffusa, capace di intervenire in tempi rapidissimi al presentarsi dei primi sintomi sia per assicurare cure domiciliari efficaci, sia per evitare il sorgere di focolai di contagio.
• Occorrono più medici di famiglia, abbassando il massimale di pazienti per ciascun medico.
• Occorre istituire la figura dell’infermiere di famiglia o di comunità, associato ad uno o più medici di famiglia.
• Occorre istituire la figura dell’assistente alla persona che, in caso di necessità, assicuri l’accudimento dell’assistito e dei luoghi di vita dell’assistito.
• Istituire scuole secondarie di secondo grado orientate alle professioni sanitarie e di accudimento alla persona con l’obbiettivo di rispondere all’esigenza di un popolazione che, per varie ragioni, necessita sempre di più di questi professionisti e per ridurre la presenza, oggi prevalente, di istituzioni private nella formazione professionale in questo settore.
• Per l’università è necessario rendere più agevole l’accesso alle facoltà attraverso:
◦ l’abolizione del numero chiuso e l’istituzione del biennio di orientamento e selezione;
◦ la riduzione drastica delle tasse universitarie e la completa gratuità per studenti economicamente disagiati, legata al raggiungimento degli obbiettivi formativi;
◦ la creazione di istituzioni residenziali o semi residenziali utilizzando aree riconvertite (CARA di Mineo, Sigonella, CEFPAS).
• l’istituzione della scuola superiore per l’alta formazione dei manager della pubblica amministrazione (sanità compresa);
• Va potenziata la ricerca scientifica biomedica (e non solo) e la capacità di produzione autonoma di vaccini della Sicilia. Va potenziata anche la capacità di produzione autonoma e di reperimento di dispositivi di protezione individuale e di apparecchiature per la ventilazione assistita di pazienti con difficoltà respiratoria, garantendosi scorte strategiche da rendere disponibili in caso di epidemia.
• Un intervento specifico riguarda la PMA procreazione medicalmente assistita. Un dato di fatto drammatico è l’abbassamento della fertilità sia negli uomini che nelle donne registrato negli ultimi decenni. Sono sempre di più le coppie che, per realizzare il desidero di paternità e maternità, sono costretti a ricorrere a queste metodiche. Una delle maggiori difficoltà che incontrano è l’elevato costo di queste pratiche mediche. Si tratta quindi di liberare questo percorso da questo macigno non solo inserendo la PMA nei cosiddetti LEA – livelli essenziali di assistenza – ma rendendo gratuito tutto l’insieme di esami di laboratorio, di cure farmacologiche, di prestazioni mediche, che si rendono necessarie ancora prima di giungere alla intervento finale della PMA.
• Insieme a questo occorre ribadire il punto essenziale dell’aumento dei punti nascita, a partire dalle isole minori, e dei reparti di neonatologia, fondamentali per partorire in piena sicurezza e dare ai neonati che ne avessero bisogno le cure immediate necessarie.
Se saremo capaci di portare all’attenzione dei cittadini e degli operatori sanitari queste proposte e metterle al centro delle discussioni ovunque sia possibile farlo, avremo fatto un servizio utile alla nostra comunità e riaffermato la valenza politica del nostro Partito su un tema di fondamentale importanza per la vita e la salute dei siciliani.
di Armando Melodia
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