I governanti ‘italiani’ da tempo dimostrano di non capirlo. Pensano all’Italia come una penisola e basta; esiste lo Stivale, nient’altro. Le isole, sì, lo sanno che ci sono, ma non hanno la minima idea di cosa comporti l’insularità; non provano a mettersi nei panni di chi vive in un’isola. E così chiudono i punti nascita, obbligando le cittadine, ad esempio, di Lampedusa a prendere l’elicottero d’urgenza per poter partorire. Ma esempi se ne potrebbero fare tantissimi altri.
L’insularità è una condizione che determina degli importanti risvolti di ordine economico, culturale, identitario; in particolare, ci sono degli obiettivi svantaggi determinati dalla discontinuità territoriale dovuta alla condizione geografica. Di tutto ciò l’Unione Europea ne è più che cosciente e le sue normative prevedono delle soluzioni in favore delle isole. Ma lo Stato italiano non sempre si è dimostrato sensibile a questa particolare e intrinseca condizione che caratterizza alcuni suoi territori. Insomma: o non si pone il problema o lo ignora di proposito.
E così è capitato anche col decreto che impone il super green pass per prendere aerei, treni e navi, incluso i traghetti, incluso i traghetti che fanno la spola nello Stretto di Messina. Risultato: ad una persona che non ha commesso nessun reato ma ha fatto la legittima scelta di non vaccinarsi, se vive in un’isola non può uscire da essa, venendogli preclusa del tutto la mobilità interregionale (addirittura anche quella regionale e internazionale se l’isola è parte di una regione e non dotata di aeroporto internazionale!), cosa che non accade se si vive in una regione peninsulare. Una discriminazione nella discriminazione che i siciliani e gli abitanti delle isole – tutti: possessori o meno di super green pass – non possono accettare: un non vaccinato siciliano non può essere trattato peggio di un non vaccinato peninsulare; questa è un’offesa a tutti i siciliani in quanto tali (oltre che ai sardi e agli altri isolani).
E allora rilanciamo la proposta della parlamentare europea Francesca Donato: facciamoci sentire, inviando a coloro i quali dovrebbero essere i primi a esigere che i diritti di tutti i siciliani – e di tutti i sardi – a essere cittadini ‘normali’, e non di serie B, vengano rispettati. Questo il testo da mandare tramite e-mail ai Presidenti delle due uniche regioni insulari dello Stato italiano, quella Siciliana e quella di Sardegna, e, in copia conoscenza, a Siciliani Liberi:
segreteria.presidente@regione.sicilia.it
presidente@regione.sardegna.it
cc: info@sicilianiliberi.org
Oggetto: difesa dei suoi cittadini e dei loro diritti fondamentali
Egr. Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci,
Egr. Presidente della Regione Autonoma della Sardegna Christian Solinas,
il Decreto Legge 221/2021 “FESTIVITÀ” pubblicato in G.U. il 24 dicembre 2021 prevede che i Siciliani e tutti i residenti delle isole minori, siano segregati ed esclusi fisicamente dalla vita sociale ed economica del Paese.
Il compito del Presidente della Regione, legalmente, politicamente e moralmente, è quello di difendere i diritti e gli interessi dei suoi concittadini, anche e soprattutto quando l’ingerenza dello Stato aumenta i già gravi divari economici e sociali delle regioni insulari rispetto al resto del Paese.
Il Suo silenzio complice di fronte a questo ignobile e anticostituzionale decreto mi costringe, in qualità di cittadino italiano fedele alla Costituzione, a intimarle di intervenire immediatamente impugnando il decreto stesso.
Se non riconosce in se stesso l’integrità morale e la volontà politica di agire in difesa dei Suoi cittadini e dei loro diritti fondamentali costituzionalmente garantiti, in qualità di elettore chiedo le Sue dimissioni in quanto non adeguato al ruolo rappresentativo per il quale è stato eletto.
Tanto si doveva.
Distinti saluti.
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Firma:….