Siciliani Liberi denuncia come semplicemente criminale il più recente, ennesimo, decreto legge del 30 dicembre u.s. per violazione dei più elementari diritti di cittadinanza dei Siciliani, e soprattutto dei residenti nelle nostre piccole isole.
L’imposizione del “lasciapassare rafforzato”, al culmine di una serie di provvedimenti ormai nevrotici anche per la loro assurda cadenza temporale, senza entrare al momento nel merito, ormai esclusivamente politico e non certo sanitario, del provvedimento, condanna di fatto centinaia di migliaia di siciliani al confino e interrompe, con una misura che non ha precedenti dal 1943, ogni continuità territoriale.
Oggi un cittadino siciliano che per qualunque ragione non possa o non voglia sottoporsi alla terapia di origine politica, per andare a Roma deve prendere, quanto meno, un aereo per un altro Paese, dove vigono le regole europee che consentono di viaggiare con il tampone e che prevalgono sulle norme statali, e da lì volare per il Continente.
Se non fosse una condizione tragica, dalla quale potrebbe derivare anche la mancata cura e quindi la morte, soprattutto di chi si trovasse confinato nelle piccole isole, la vicenda assumerebbe anche contorni comici.
In realtà il provvedimento integra perfettamente il reato di “sequestro di persona”, punito dagli artt. 605 e 640 del codice penale, che, in caso di morte dei sequestrati per causa imputabile al colpevole, in questo caso l’intero Governo della Repubblica, prevede addirittura l’ergastolo.
Ancora una volta, per l’Italia, i cittadini (si fa per dire “cittadini”) delle Isole sono figli di un dio minore. Un reggino può andare in auto a Bolzano, mentre un siciliano o un sardo ha perso il diritto alla circolazione senza aver commesso alcun reato. Anche il principio di eguaglianza tra i cittadini, principio fondamentale del nostro ordinamento, ne risulta offeso in modo gravissimo. Ma non vogliamo neanche fare l’elenco delle violazioni inaudite del delirante provvedimento in oggetto. Si farebbe quasi prima a dire cosa questo NON abbia violato.
Per questa ragione diffidiamo formalmente il Governo a ritirare immediatamente un provvedimento lesivo in modo gravissimo dei diritti della persona umana, riservandoci di mobilitarci in sede penale, anche internazionale, per ripristinare con ogni mezzo lo stato di diritto in Italia.