Cosa spinge il governo italiano a cercare lo scontro con i cittadini? I politici devono forse vendicarsi di qualcosa con qualcuno? Provano un piacere sadico nel decidere chi può sopravvivere e chi deve morire? E come si permettono di calpestare i giovani?
Lo Stato italiano è malato, ha bisogno di bravi medici specialisti: oculisti, otorini e psicologi. Ha dichiarato tante cose, ma soprattutto guerra a quattro categorie di commercianti, ritenendo che fosse questa la soluzione al problema del contagio pandemico. Sembra dire: “Voi per me potete morire”. Anzi, dice proprio: “Vi uccido”.
Ma come ci si comporta quando si è vittime di un potere ingiusto? Come si fa a difendersi?
Questi dpcm incostituzionali sono giuridicamente illogici e malati, ce ne siamo resi conto già da un bel po’. Abbiamo rispettato le regole anche quando ci sembravano ingiuste, e abbiamo manifestato civilmente il nostro dissenso contro un modo irrispettoso di comunicare tempi e modalità. Adesso però non vogliamo, non possiamo, soccombere!
Il punto è che i politici non cercano interlocutori, rifiutano il confronto con arroganza. Alla guida dei loro trattorini, ci passano sopra per schiacciarci ben bene, passano e ripassano per essere proprio sicuri che non ci muoviamo più. Adesso basta!
C’è al potere un governo criminale, con le mani sporche di sangue, ed è nostro dovere denunciarlo. I morti da conteggiare non sono solo quelli colpiti direttamente dal virus: c’è anche chi è si è suicidato perché è stato portato al fallimento! E poi ci sono i depressi e i disperati, vivi ma ridotti all’impotenza. Vittime anche loro, così come le vittime dell’usura, che ci saranno! Vedremo prima o poi, penso presto, sequestri di persone e scontri molto forti!
Non vogliono farci riaprire e ci impediranno di farlo fino a quando non avranno raggiunto il loro scopo: portarci allo sfacelo. Altro che decreto “riaperture temporanee”. Viene da pensare che il loro obiettivo non sia sconfiggere il virus, ma utilizzarlo per i loro scopi. Perché abusano del loro potere e non lo usano, invece, per elaborare una strategia in nome del bene comune?
I colori delle regioni e il coprifuoco sono indicativi del fatto che i politici, impedendoci di muoverci in libertà, di fatto ci muovono come vogliono loro, come fossimo i loro pupazzi, pedine sulla loro scacchiera, gli omini del loro videogioco preferito: hanno perso di vista la realtà e ci impongono la loro virtualità.
Questo governo incapace ci fa sentire presi in giro: cornuti e mazziati!
Imbarazza e stordisce sapere che il ministro che ha deciso le linee guida di questi dpcm incostituzionali fa ufficialmente parte di un movimento che si chiama ArticoloUno: una barzelletta sporca, fetente, da vergognarsi, che non fa nemmeno ridere.
Lo sappiano gli italiani e lo sappia tutto il mondo: l’Italia non è più una repubblica democratica fondata sul lavoro! È diventata una dittatura.
I dati economici, del resto, parlano chiaro: gli effetti della pandemia – che continueranno a farsi sentire per i prossimi due anni almeno – sono paragonabili a quelli di una Terza guerra mondiale. Nessuno lo dice a voce alta, ma la guerra è già in atto, e ha già sconvolto gli assetti politici ed economici del mondo più delle altre due guerre precedenti.
Come possono i giovani amare questo Paese che li massacra?
Esiste solo il pensiero unico, il partito unico, il mercato unico, la moneta unica… ma cosa c’è di davvero unico? Se per i politici unicità è solo riduzione e restrizione indiscriminate, allora “unico” diventa sinonimo di disastro e rovina, non più di unicità e identità: il neo-linguaggio dei politici ribalta i significati, le parole sono usate non per spiegare e comunicare ma per confondere.
Oggi, o sei con il dittatore padre padrone, o niente da fare: puoi morire! C’è poco da discutere: quanti tedeschi adoravano Hitler e la sua propaganda dittatoriale? E voi quante persone conoscete che ipnotizzati si adagiano sulle onde del bombardamento mediatico? Oggi ci sono nuovi volti e nuovi modi, ma sempre dittatoriali e disastrosi… Dai frutti si riconosce lo stesso albero.
In tv abbiamo visto e ascoltato di tutto, ma ci sono state anche persone oneste appartenenti alle categorie più diverse (dai medici agli chef, dai gioiellieri agli intellettuali, dagli avvocati ai politici) che hanno avuto il coraggio di pronunciarsi – argomentando – contro i dpcm. Ci sono documenti ufficiali e report che pian piano stanno facendo emergere il marcio, e a Palermo abbiamo la presidentessa di Confcommercio, Patrizia Di Dio, che più volte si è fatta sentire in modo educato e forte. Ma nessuno riesce a smuovere niente. Tante manifestazioni in piazza, dove sono volate anche legnate, non sono servite. I politici continuano a fottersene allegramente.
Le premesse non sono buone, ma la nostra passione e la nostra onestà ci sostengono: anche se i politici vorrebbero intimidirci noi andiamo avanti, rispettiamo tutte le raccomandazioni del caso, ci autoregoliamo con l’apertura “uno alla volta”, rispettiamo tutto… Ma i dpcm non possono imporre la chiusura solo ad alcune attività, senza motivo, altrimenti non sono dpcm, sono crimini di stato! Più letali del virus, parole e azioni di questo governo si diffondono ovunque come un gas pestilenziale, un immenso spray che semina terrore, paralisi, cecità, atroci sofferenze, decadenza, povertà, perfino guerriglia fra i cittadini. Adesso basta!
Chiediamo di poter lavorare. Bisogna scuotere la coscienza collettiva, nessuno si senta esonerato: anche perché, se oggi tocca a noi, domani potrebbe toccare a voi, sappiatelo! L’economia è fatta di concatenazioni, e quando va male se oggi ridi domani potresti essere tu a piangere: non solo noi commercianti siamo le vittime scelte… cosa succede nel mondo della scuola? E i danni che stanno subendo le nuove generazioni?
Dunque, non aspettate di verificare gli effetti sulla vostra pelle, aprite gli occhi, mettete il naso fuori, sentite la vostra pancia, usate il buon senso e vi accorgerete che non potete più stare in silenzio e in disparte: denunciate anche voi il governo italiano dispotico e malato, sosteneteci condividendo questo messaggio.
Articolo di Beppy Fecarotta