Riceviamo e volentieri pubblichiamo, qui di seguito, una lettera degli ex dipendenti dell’OPCER, dando la nostra disponibilità ad essere interlocutori tra le parti:
LETTERA APERTA AL VESCOVO DI PALERMO mons. CORRADO LOREFICE
Quali figli di questa chiesa palermitana, che ingiustamente e incolpevolmente sono stati condannati, licenziati e umiliati come se avessero commesso il peggior delitto possibile, senza possibilità di appello e di perdono, Le rivolgiamo l’ennesima richiesta per un incontro….. un dialogo…… una risposta….. un qualsiasi gesto di sensibilità cristiana, e tentare una soluzione giusta e dignitosa per il superamento di questa amara contesa.
Abbiamo bisogno di sentire l’eco delle parole di Gesù nelle sue parole; parole di misericordia, di compassione e di rispetto della dignità umana.
Sulla scorta dell’insegnamento del Vangelo: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.” (Mt 7,7-8), ci siamo persuasi che sia nostro dovere di cristiani rivolgerle, con forza e tenacia, un ulteriore e accorato appello, per ricostruire insieme un futuro fondato sulla giustizia sociale, bene supremo per qualsiasi comunità. E’ proprio dell’essere Chiesa il compito di assicurare la giustizia sociale, realizzando le condizioni che permettano agli individui di ottenere ciò a cui hanno diritto e soprattutto adempiere al dovere di farsi prossimo degli altri e di servirli attivamente , soprattutto quando costoro sono particolarmente bisognosi, sotto qualsiasi aspetto.
Non è mai troppo tardi….. per fare giustizia e rimediare agli errori.
Eccellenza reverendissima, questa è la realtà che siamo chiamati a realizzare in questo tempo di quaresima, pronti ad accoglierla nel nostro cuore e far trionfare sentimenti di filiale affetto, di fraterna amicizia e di paterna vicinanza.
Sappiamo, che l’impegno che l’attende non sarà facile, ma siamo fiduciosi e nutriamo profonda speranza che in Lei alberghi la virtù e la grazia dello Spirito Santo, che lo rende capace di giustizia nella verità, aperto e disponibile ad affrontare e risolvere questa triste e dolorosa situazione e dei tanti problemi che affliggono le nostre famiglie.
Gli ex lavoratori dell’opera pia E. Ruffini