Nel pomeriggio di ieri si è riunita l’Assemblea nazionale di Siciliani Liberi, nella sede di palazzo Pantelleria-Varvaro, con alcuni partecipanti presenti e altri collegati online. Dopo avere proceduto all’inserimento, come membri di diritto, dei segretari dei distretti di Agrigento-Caltanissetta-Enna e di Catania, rispettivamente Giovanni Graceffa e Salvatore Turrisi e alla sostituzione di alcuni dimissionari con nuovi componenti: Liliana Bortolin, Salvatore Mangano, Josephine Marraffino, Michelangelo Russo e Fabrizio Simon, si è passati alla nomina di Arturo Frasca a componente della Commissione di garanzia e di Maria Angela Suraci alla Direzione nazionale.
Dopo questi adempimenti d’obbligo si è passati all’esame e all’approvazione, alla presenza del notaio, delle modifiche apportate allo statuto, alcune delle quali richieste dalla Commissione di Garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici. Tra le novità, di rilievo l’abbassamento a quattordici anni della età per potere aderire al partito. Una scommessa sul futuro che speriamo incontri il gradimento dei giovanissimi e li avvicini a Siciliani Liberi, rendendoli protagonisti della battaglia per emancipare la Sicilia dalla condizione di colonia, e guidarla verso l’autodeterminazione e l’indipendenza.
Si è aperto quindi un dibattito, avviato dalla relazione del segretario Ciro Lomonte, sullo stato del partito, gli impegni futuri, i rapporti con altre formazioni politiche, la partecipazione alle prossime competizioni elettorali. Sono intervenuti: Francesco Speciale, Roberto Di Giovanni, Michelangelo Russo, Giorgio Badalamenti. Sono intervenuti per un saluto Arturo Frasca e Antonino Arcabasso. Ha concluso il presidente Armando Melodia.
Ne è derivato il quadro di un partito consapevole del proprio ruolo e orgoglioso della propria identità indipendentista, portatore di un sovranismo democratico basato sul personalismo comunitario. Un partito che, per far crescere nella considerazione e nel consenso dei siciliani, punta sulla credibilità delle donne e degli uomini che ne fanno parte e dei progetti che intende realizzare.
Abbiamo quasi ultimato la serie dei congressi distrettuali – manca solo quello di Ragusa che celebreremo entro marzo – con una partecipazione significativa e proficua degli iscritti. Congressi che non sono soltanto serviti a rinnovare i gruppi dirigenti, ma anche a fare emergere proposte assai interessanti in diversi ambiti, che costituiranno la base per il programma che sarà oggetto del dibattito nell’ormai prossimo congresso nazionale del 20 giugno a Catania. Un partito consapevole dei propri limiti e della necessità di attrezzarsi, oltre che con una presenza diffusa sul territorio e organizzata attraverso i circoli, anche con strumenti di comunicazione che siano in grado di superare l’ostracismo dei media e rompere il muro di silenzio che hanno voluto creare intorno a Siciliani Liberi.
Sul programma occorre ribadire che abbiamo un patrimonio di idee e di progetti che abbiamo proposto già alle elezioni regionali del 2017 e che rimane assolutamente valido. Ma vogliamo anche mettere a frutto la capacità di elaborazione interna al partito che è assai vivace, per integrare e attualizzate quelle proposte, anche tenendo conto dei drammatici cambiamenti che la pandemia Covid ha portato. Come sarà il dopo-covid? Quali conseguenze avranno i mutamenti sociali che stiamo vivendo: famiglie mononucleari, anziani, precarietà e riduzione delle opportunità di lavoro. Cosa mutare nella scuola, nella sanità, nella pubblica amministrazione, nell’università, nella ricerca, a quali settori economici guardare per uno sviluppo ecosostenibile e in grado di dare ai siciliani un dignitoso livello di vita.
Sappiamo bene che la principale questione rimane quella finanziaria, che insieme alla Zona Economica Speciale Integrale per tutto il territorio dell’arcipelago siciliano e l’adozione della moneta complementare, rappresentano i pilastri sui quali edificare la nuova Sicilia. Ma dobbiamo anche far sapere ai nostri concittadini su quali linee intendiamo muoverci, come vogliamo concretamente realizzare la sussidarietà in contrapposizione al centralismo statale e sovranazionale sempre più marcato ed arrogante.
Sappiamo altrettanto bene che non siamo ancora in grado di affrontare da soli certe competizioni elettorali e certe sfide politiche ma al tempo stesso non vogliamo per nessuna ragione al mondo rinunciare alla nostra identità o tradire il dettato del nostro statuto che limita le alleanze con liste riconducibili ai partiti italiani. Nella scelta delle alleanze occorre quindi usare prudenza e soprattutto fissare paletti ideali e programmatici assolutamente precisi. Continueremo perciò a dialogare con chi riteniamo rappresentare credibilmente interessi collimanti con quelli che noi intendiamo rappresentare e tenteremo di costruire collaborazioni utili a far crescere il consenso verso le nostre proposte e avvicinare sempre più l’obbiettivo di una nostra presenza nelle istituzioni, premessa essenziale per una azione politica incisiva a tutela della Sicilia e dei siciliani.