Oggi ricorre l’anniversario della nascita di Antonio Canepa, il 25 ottobre 1908 a Palermo. Egli così scriveva della nostra Isola ne “La Sicilia ai Siciliani”:
“La Sicilia è un’isola. Da ogni parte la circonda il mare. Dio stesso, nel crearla così, volle chiaramente avvertire che essa doveva rimanere staccata, separata dal continente. Ecco ciò che la geografia c’insegna.”
Antonio Canepa, docente dell’Università di Catania, con lo pseudonimo di “MARIO TURRI”, fu il primo Comandante dell’EVIS (Esercito Volontario per l’Indipendenza della Sicilia), protagonista delle vicende guerrigliere di quel periodo e che, tramite il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, continuò a lottare con metodi pacifici per la Causa Siciliana, anche a costo di enormi sacrifici personali ed economici (Andrea Finocchiaro Aprile, Concetto Gallo, Attilio Castrogiovanni e tanti altri che è impossibile ricordare in questo scritto).
Il ricordo di CANEPA oggi, nel 112° anniversario della sua nascita, ha un significato particolare, intanto per i tentativi e le CONGIURE in corso per manomettere e per cancellare la MEMORIA STORICA, L’IDENTITÀ, anche dai punti di vista istituzionale, giuridico e geografico della Sicilia. Un’Autonomia Speciale vanificata da uno Statuto sotto attacco continuo, calpestato unitamente ai Diritti Costituzionali del Popolo Siciliano.
La non attuazione dello Statuto di completa Autonomia rappresenta una vera, oltraggiosa, presa in giro per Canepa e per gli altri Martiri che hanno sacrificato la loro stessa esistenza non già per l’Autonomia Regionale quanto piuttosto per l’Indipendenza e la libertà della Sicilia. Ed ovviamente è un TRADIMENTO anche e soprattutto per quei Siciliani in buona fede, che avevano finito con l’accettare il COMPROMESSO dell’Autonomia per porre fine allo spargimento di sangue. Avevano, tuttavia, posto la “condizione” IRRINUNINCIABILE che lo Statuto Siciliano avesse quell’impostazione federalista che potesse salvaguardare nel tempo il ruolo di “QUASI-STATO” attribuito alla Sicilia.
Certamente quello di accettare il compromesso fu un errore imperdonabile, considerato l’antico contenzioso che già esisteva fra lo Stato Italiano ed il Popolo Siciliano fin dal 1860. E considerate le continue VIOLAZIONI dei Diritti Umani consumate in Sicilia dai vari governi italiani, sempre dal 1860 in poi.
Oggi i politici siciliani con la rinuncia a quel contenzioso, continuano a violare, a tradire quello STATUTO che – come ebbe a scrivere Attilio Castrogiovanni – era stato scritto, “articolo per articolo, con il sangue del Popolo Siciliano”. Non è consentito ad alcuno (neppure a quanti si qualificano SICILIANISTI) contrabbandarne la SPECIALITA’ con MANIPOLAZIONI o STRUMENTALIZZAZIONI. Onoriamo ANTONIO CANEPA assieme ai Martiri dell’EVIS, per rispettarne la volontà. Come? Rivendicando il diritto al futuro e il diritto per il Popolo Siciliano, per la Nazione Siciliana, il diritto di ritornare a riabbracciare gli altri Popoli del Mondo. AN.TU.DO.!
(Testo di Daniele Foti)