siciliani liberi vota no al referendum

PERCHÉ ‘SICILIANI LIBERI’ VOTA NO AL REFERENDUM ISTITUZIONALE ITALIANO?

Siciliani Liberi è un movimento indipendentista siciliano, e quindi rispetta l’ordinamento costituzionale che vuole darsi l’Italia, concentrandosi sulla Questione Siciliana, ma – finché la Sicilia sarà sottoposta alla “dominazione italiana” – abbiamo il dovere di vigilare affinché l’Italia non si trasformi in un REGIME AUTORITARIO.

RIDARE LA LIBERTÀ ALLA SICILIA È GIÀ DIFFICILE, NON RENDIAMOLO ANCORA PIÙ DIFFICILE SE L’ITALIA DIVENTA UN’OLIGARCHIA O UNA DITTATURA O UN PROTETTORATO STRANIERO

PERCHÉ ‘SICILIANI LIBERI’ VOTA NO?

Essenzialmente per 4 motivi.

RAGIONE STORICA: Solo i regimi autoritari hanno sempre depotenziato in passato i Parlamenti a favore dell’Esecutivo, e questo non ha mai portato bene alla democrazia e alla libertà. Gli esempi storici si sprecano: da quando Augusto ridusse il numero dei Senatori trasformando la Repubblica in Impero a quando la Camera fu mutilata da Mussolini, al “Piano di Rinascita Nazionale” di Licio Gelli, al tentativo di abolizione/svuotamento del Senato da parte di Renzi.

 

Tra Gelli e i Costituenti della Repubblica Italiana, non abbiamo dubbi su chi scegliere. La Repubblica Italiana, almeno ai suoi albori, ha riconosciuto alla Sicilia uno Statuto di Autonomia confederale (mai applicato, ma è altra storia). Ora i 5 partiti italiani che formano il partito UNICO della CASTA vuole blindare l’accesso al Parlamento, e noi CON LA TECNOCRAZIA CHE QUESTI ESPRIMONO NON ABBIAMO NULLA A CHE SPARTIRE.

 

RAGIONE ECONOMICA: Si dice che si fa per “risparmiare sui costi della politica e rendere il Parlamento più efficiente”. È una BUFALA!. Il risparmio, infinitesimale rispetto alla finanza statale, può essere conseguito con un semplice taglio di indennità e prebende dei parlamentari, che invece restano tali e quali! Anzi, c’è il fondato dubbio che un qualche “adeguamento” post-riforma neutralizzi poi i pochissimi vantaggi. In ogni caso NON CREDIAMO CHE LA FINANZA STATALE SI SANI TAGLIANDO PROPRIO SULLA RAPPRESENTANZA DEMOCRATICA. La puzza di bruciato si sente da lontano.

 

Sul fatto che un Parlamento più piccolo dovrebbe essere chissà perché più efficiente e migliore qualitativamente non riusciamo neanche a capire in base a quale principio magico ciò debba accadere e non lo commentiamo nemmeno.

 

RAGIONE POLITICO-DEMOCRATICA: Tagliando il numero di deputati e senatori, l’Italia, in rapporto alla Popolazione si troverebbe ad avere la camera MENO RAPPRESENTATIVA dei quattro paesi europei paragonabili per dimensione e popolazione (Germania, Francia e Regno Unito). Diminuendo i “posti” diventa praticamente inutile sfidare la partitocrazia, perché il quorum per essere eletti nei singoli collegi si alzerà, e questo contribuirà a far fuori dalla rappresentanza TUTTI I PARTITI ANTISISTEMA (quelli piccoli del sistema saranno salvati con norme ad hoc). Chi vorrà essere eletto dovrà passare per forza dai 5 partiti di blocco, e quindi dovrà scodinzolare ancor di più ai segretari di partito. Il potere delle segreterie aumenterà, la capacità di rappresentare la volontà popolare si ridurrà, la qualità dei pochi “servitori” ammessi sarà certamente peggiore di quella attuale, già assai scadente. Se prima, per sbaglio o caso, qualche voce dissonante o valida poteva anche avere diritto di tribuna, in un Parlamento blindato ciò sarà molto più difficile, anzi, forse praticamente impossibile.

 

RAGIONE SICILIANA: La Sicilia perde di colpo, come tutte le Regioni, un terzo dei propri rappresentanti. Con meno “posti” molte aree meno popolate non saranno più rappresentate. Ma c’è di più. Alzandosi “de facto” i quorum per essere eletti, sarà ancora più difficile, ai limiti dell’impossibile, per un partito siciliano mandare un rappresentante a Roma a rappresentare gli interessi dei Siciliani fuori dai partiti coloniali. L’Italia ha violato da più di 70 anni i diritti costituzionali della Sicilia, ma sol perché la Sicilia non è stata in grado di mandare a Roma deputati e senatori essenziali per le maggioranze di governo. Il successo in tal senso delle rappresentanze altoatesine a valdostane dimostrano che solo con una DEPUTAZIONE SICILIANA potremo avere rispetto e prospettive di sviluppo e di futuro. Con il Sì la possibilità di mandare una deputazione siciliana indipendente si allontana, le nostre catene, invece, si stringono.

 

Senza nulla togliere alle precedente motivazioni, questa ci appare da sola come risolutiva. La Sicilia DEVE condizionare la politica italiana se vuole sopravvivere, altrimenti qualunque cosa si faccia in Regione troverà poi nello Stato un muro di gomma.

 

DIFENDIAMO LA LIBERTÀ – DIFENDIAMO LA DEMOCRAZIA – DIFENDIAMO SOPRATTUTTO LA SICILIA E VOTIAMO E FACCIAMO VOTARE NO A UN REFERENDUM OLIGARCHICO E LIBERTICIDA