Turismo Sanitario: un gioco di potere “invisibile”

Assistiamo da sempre, ed in particolar modo in questo periodo di emergenza e crisi economica, a continui attacchi mediatici gratuiti e ingiustificati contro la Sicilia e il Meridione.
Ma riflettendo bene, questi attacchi forse hanno una ragione precisa. Infatti, se dovessimo immedesimarci nella classe politica e dirigente delle regioni più ricche – che detengono anche il controllo mediatico del sistema Italia – oggi avremmo paura di perdere una fetta di quel mercato coloniale che ha, di fatto, contribuito alle nostre fortune, ovvero il “turismo sanitario” (espressione quasi macabra).
La Lombardia, nello specifico, da questa tragedia esce con le ossa rotte, non solo per la grossa perdita di vite umane, ma anche dal punto di vista del business e, purtroppo, per molti, i soldi valgono più di ogni cosa.
L’ovvio e scontato danno di immagine che inevitabilmente ha subito la sanità lombarda fa pensare che dietro i continui attacchi verso la Sicilia ed il Sud e le lodi del “Modello Lombardia”, che rasentano il ridicolo, si nasconda la paura che i cittadini siciliani e meridionali possano iniziare a preferire di curarsi a casa loro.
️In seguito all’emergenza Coronavirus, il fiume di denaro che si muove verso il Nord sarà destinato a ridursi. Sarà anche più difficile spostarsi e, inoltre, oltre al danno di immagine, inevitabilmente la preoccupazione legata al Coronavirus frenerà l’esodo sanitario verso il Nord. Meno “turismo sanitario” = meno soldi, ecco svelato il trucco. Non è certamente una buona notizia per alcuni.
Per comprendere bene di cosa stiamo parlando è necessario capire come è strutturato il sistema sanitario.
Ogni cittadino, previo pagamento di un ticket, ha diritto ad essere curato ovunque, ma a pagare è la Regione di appartenenza.
Quindi, se un cittadino siciliano va a curarsi in un’altra regione, la Regione Siciliana sosterrà dei costi e, come sappiamo, ogni anno sono migliaia i siciliani che, a causa dei taglia alla sanità regionale, sono costretti a curarsi altrove.
È ovvio, quindi, che un sistema sanitario Siciliano in difficoltà convenga, evidentemente, a qualcuno. Forse per questo la Regione Siciliana non riceve dallo Stato italiano quanto le spetta di diritto in seguito agli accordi tra le parti? Forse la classe politica siciliana sa e fa finta di non sapere?
Questa stravagante forma di “turismo” nel solo 2017 (fonte il Sole24Ore) ha portato alla sola Lombardia un saldo pari a 784 milioni di euro, di contro è costata alla Regione Siciliana -236 milioni di euro, ma ovviamente a queste cifre vanno aggiunte quelle sostenute dagli emigrati sanitari e dai loro familiari in termini di viaggi, soggiorni ed altro.
La differenza tra l’esimio dott. Cav. Feltri e i suoi compari sta nel fatto che l’illustrissimo, a differenza di altri, esprime senza pudore né vergogna il proprio pensiero.
È il gioco di potere che va avanti da oltre un secolo e mezzo, senza nessuna opposizione da parte di alcuno, quello di dipingere e far apparire una parte di questo finto paese, inefficiente, sprecona, fannullona, inaffidabile, “marcia” per giustificare i mancati investimenti ed il continuo drenaggio di capitali che puntualmente vengono investiti altrove, aumentando, di fatto, il divario tra le regioni del Nord Italia e la Sicilia colonia.
Oggi, questo gioco viene portato avanti per coprire l’inefficienza della tanto decantata sanità lombarda che, appunto, potrebbe subire un danno enorme dal mancato macabro “turismo sanitario” dalla Sicilia e dal Sud, dai quale si va via perché, prima ti privano delle risorse e poi ti costringono ad andare da loro a curarti, a studiare, a lavorare.
A breve saranno stanziati fondi per l’emergenza in atto, non è che per caso, si stanno spianando la strada, i nostri “fratelli d’Italia”? Noi Siciliani siamo stanchi, ma MAI molleremo! A buon intenditor…

Circolo Rosa Donato
Siciliani Liberi Messina

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