Al Presidente della Regione Siciliana
Nello Musumeci
Al Presidente dell’ARS
Gianfranco Miccichè
Consapevoli che le giornate che stiamo vivendo sono giornate difficili e drammatiche per tutti, vi scriviamo nella convinzione che tali difficoltà potrebbero essere alleviate da una buona e saggia politica.
Le condizioni del sistema sanitario siciliano sono pessime, lo sappiamo bene, e già da tempo. Per gravi responsabilità della politica nazionale fondata su ambigui criteri premiali, sono state favorite le regioni “virtuose” del Nord e danneggiate quelle del Sud, in modo particolare quella siciliana, le cui “virtù” sono soffocate dalle ormai decennali carenze strutturali. I tagli alla sanità pubblica hanno provocato la chiusura in tutta l’isola di numerosi ospedali e pronto soccorso. Se a tutto ciò aggiungiamo la carenza di personale medico e paramedico, l’assoluta insufficienza di posti letto apparecchiature mediche e ambulanze, il costo dei ticket che molto spesso supera quello delle prestazioni mediche, le alte tariffe della sanità privata, il numero chiuso nelle facoltà di medicina, il quadro penoso della precarietà del sistema sanitario è completo. A causa di queste condizioni, che si sommano alla grave depressione economica degli ultimi anni, molti siciliani hanno smesso di farsi curare.
A fronte di tutto ciò, l’epidemia da Coronavirus rischia di assestare ai siciliani, in particolare ai più bisognosi e ai meno protetti, il fatale colpo di grazia. Per questo abbiamo deciso di scrivervi, segnalando alcune misure che sicuramente sono in grado di alleggerire la già difficile situazione attuale. Trovandovi alla guida di una regione a Statuto speciale, Voi avete la possibilità, se non il dovere, di applicare quanto disposto dall’Art. 17 dello Statuto, nel quale si legge: “Entro i limiti e i principi ed interessi generali cui si informa la legislazione dello Stato, l’Assemblea regionale può, al fine di soddisfare alle condizioni particolari ed agli interessi propri della Regione, emanare leggi, anche relative all’organizzazione dei servizi, sopra le seguenti materie concernenti la Regione”. Tra le materie elencate troviamo: Igiene e sanità pubblica; Assistenza sanitaria; Legislazione sociale: rapporti di lavoro, previdenza ed assistenza sociale; Assunzione di pubblici servizi.
Pertanto, e in considerazione del fatto che l’Art. 41 del suddetto Statuto riconosce al Governo della Regione la possibilità di emettere debiti interni, chiediamo:
1) Di varare una misura economica e legislativa volta a fare ottenere a tutti i siciliani con reddito netto inferiore ai 20.000 euro annui, un “reddito di quarantena” di 1.000 euro al mese, da erogare per tutto il periodo in cui durerà l’emergenza sanitaria ed economica.
2) Di estendere a tutta la popolazione siciliana i controlli a tampone, secondo il modello già applicato nella cittadina veneta di Vò.
3) Di procedere subito all’assunzione a tempo indeterminato di personale medico e paramedico, ed all’acquisto delle indispensabili apparecchiature sanitarie e medicinali.
4) Di mantenere aperti tutti gli ingressi all’isola, consentendo a chiunque lo voglia di rientrare in Sicilia. Affinché ciò non comporti rischi di ulteriore diffusione del contagio, tutti coloro che rientrano si dovranno sottoporre ai controlli a tampone ed alla quarantena.
Le misure qui proposte sicuramente riusciranno ad alleviare e ridurre i danni che l’epidemia comporta. Voi, Presidente della Regione e Presidente dell’ARS, siete alla guida di una comunità che rischia di pagare un prezzo altissimo a causa delle dure condizioni in cui si trova. Sebbene siamo certi che la soluzione ultima dei malesseri patiti dai siciliani è l’Indipendenza e la liberazione dal giogo coloniale, in questo momento particolare riteniamo che l’uso delle prerogative statutarie possa almeno attenuare l’emergenza in cui la Sicilia è precipitata
Palermo, 3 aprile 2020
il COMITATO VESPRO