SI AVVICINANO LE ELEZIONI. CHE FARE?
Sono sempre stato convinto che la soluzione della Questione Siciliana passa esclusivamente per le elezioni politiche italiane. Non le europee, non le regionali, non le comunali, e nemmeno – perdonatemi – da sole le manifestazioni, la controinformazione, le proteste, l’attività culturale, in cui personalmente mi sono speso anch’io in tutti questi anni.
Le elezioni politiche! La chiave di volta di tutti i nostri problemi. Ah, se i Siciliani lo sapessero…
Se i Siciliani sapessero che mandando a Roma 20 deputati e 10 senatori competenti e soprattutto “non comprabili” dai partiti italiani, avremmo l’Italia intera in tasca. Nessuno potrebbe più linciarci, potremmo riprendere a pretendere il rispetto dei nostri diritti costituzionali, delle nostre pari opportunità, potremmo riprendere un programma di investimenti, trattenere i nostri giovani.
Già, se i Siciliani lo sapessero…
Ma non lo sanno.
Ormai siamo schierati e radicalizzati su questioni che ci toccano, a pensarci bene, solo di striscio: sei per i migranti o no? Questioni importanti, importantissime, ma non così urgenti e vitali come la nostra stessa sopravvivenza.
Schiacciati dalla propaganda di regime i pochi siciliani che non si astengono alla fine si schierano con i nostri nemici.
Che fare? Morire di “voto utile”?
Preferite che vi strangoli il Nord egoista della Lega o la Germania e Francia insieme appoggiati a spada tratta dal PD (e sottotraccia dal Movimento 5 Stelle)?
Bella alternativa, non c’è che dire.
Ma chi si è schierato si è fanatizzato.
Se Salvini è il “male assoluto”, allora quando Di Battista accusa la Francia del Franco CFA dobbiamo “scusarci con Macron” per dimostrare che non siamo sporchi leghisti anche noi. Dobbiamo dire che chi aiuta il traffico di esseri umani è un benefattore dell’umanità, sennò siamo razzisti anche noi.
E se invece è l’Europa il male assoluto, allora dobbiamo inghiottirci l’Autonomia differenziata e truffaldina della Lega, dobbiamo sopportare la deriva fascistoide che avanza in Italia, perché sennò siamo sporchi liberal-liberisti, massoni e rettiliani…
Bella alternativa, nella quale cascano almeno il 90% dei Siciliani che seguono ancora la politica.
E sulla quale ho sacrificato decine di amicizie. Chi si è radicalizzato, dall’una parte e dall’altra, mi toglie saluto e amicizia quando dico, quando diciamo “né… né…”, perché per lui se non sto con “loro” allora, certamente, sto con gli “altri”, con i nemici.
Ma non lo capiamo che i partiti italiani su tutto sono divisi tranne che su una cosa? Lo sfruttamento materiale e il linciaggio morale della Sicilia. Su questo sono tutti d’accordo, anzi, sono un partito unico. L’unico partito per il quale alla fine sino ad ora votano i Siciliani.
Ora si va a elezioni, forse. Forse no, forse sì. Ma se sì, che facciamo? Stiamo ancora una volta a guardare? Ci facciamo imbottigliare ancora una volta nel “voto (in-)utile”?
Non ho risposte, ho solo domande.
Pensate che sia possibile un accordo col demonio, per garantirci un numero, anche piccolo (due collegi alla Camera e uno al Senato) per cominciare ad esserci? O pensate che questo ci snaturererebbe per sempre e diventeremmo come tutti gli altri?
Pensate che dobbiamo presentarci anche sapendo che saremmo schiacciati dal solito voto utile? Che è importante dare ai Siciliani un’alternativa, a costo di grandi sacrifici economici e personali, anche senza risultati concreti? Oppure che questo sforzo valga la pena solo se pensiamo realisticamente di potere ESPUGNARE qualche collegio uninominale?
Non ho risposte, ho solo domande. Ma capisco che tragicamente siamo ad un appuntamento che non possiamo mancare.
Forse ci vorrebbero delle grandi primarie siciliane. Se vogliamo espugnare i collegi ci vogliono persone credibili, con un seguito, ma anche fedeli all’idea, che siano in grado di farlo. Ci vuole anche un garante, per evitare che si candidi l’opportunista di turno che poi, a Roma, ci tradisca.
Prima di parlare di simbolo e di programma, è proprio dai candidati e dalle firme che si dovrebbe partire. Ora, non dopo! Dopo, a camere sciolte, sarà troppo tardi per organizzarsi.
Chi si candida deve portare con sé almeno 500 firme sicure per la lista, altrimenti non ha alcun consenso, non è credibile.
Siamo in grado di mappare la Sicilia dei collegi elettorali ed aprire le primarie siciliane per tempo?
Non c’è dubbio che Siciliani Liberi deve avere un ruolo di servizio principale in questa operazione, perché è l’unica forza politica che sino ad ora ha dimostrato, con la generosa presenza alle regionali, di farcela. Ma è anche necessario che questa generosamente metta la propria struttura, e forse anche il proprio simbolo, da modificare leggermente, a disposizione di tutte quelle realtà e personalità che condividano un programma ipersemplificato, fatto da un punto solo!:
1. Attuazione nello spirito e nella lettera del dettato confederale presente nello Statuto siciliano originario, anche per tappe, a costo di modificare leggi, trattati e costituzioni, italiana ed europea come CONDIZIONE PER APPOGGIARE UN GOVERNO ITALIANO DI QUALSIASI COLORE
2. Libertà di coscienza su TUTTI GLI ALTRI TEMI
Amici miei, che ne pensate?
Ps. E se non ce la facessimo a presentare le liste: guai ai vinti!
Massimo Costa