I conti? Un disastro annunciato
Il magistrato della Corte dei conti Pino Zingale: “L’avevo detto, ma la cosa non mi consola. La causa? Le clientele. Ora evitare il default”.
Poco meno di due anni fa aveva fatto esplodere il “caso bilancio” nella sede più istituzionale.
Commento all’intervista di Live Sicilia
di Massimo Costa
Si dice che la Magistratura va sempre rispettata. Formalmente è così.Ma se un magistrato dice una COSA INESATTA è vilipendio dire che ha detto una COSA INESATTA?
Si può dire o no?Dire che le difficoltà finanziarie della Regione derivano dalla cattiva qualità della spesa pubblica (che c’è, attenzione!) è PROFESSIONALMENTE sbagliato.
Mi verrebbe da invitarlo a un pubblico contraddittorio, per vedere come difende questa tesi, non davanti a un giornalista di Live, ma davanti a un economista che conosce i conti della Regione.I tagli dei residui attivi SONO STATI ADEGUATAMENTE CONTROLLATI DALLA CORTE DEI CONTI?
Ci dice che sono stati sollecitati dalla stessa Corte.Quindi sono stati sollecitati solo nell’interesse dello Stato, e non della Regione, come se la Regione fosse controparte e il suo interesse non fosse anche interesse pubblico?La Regione ha cancellato SENZA DARNE MOTIVAZIONE, tutti i residui attivi per i tributi erroneamente incassati dallo Stato. O quanto meno non ha accertato a sufficienza, con una adeguata corrispondenza con lo Stato la sussistenza o meno dei crediti. Non ha neanche dato comunicazione verso chi erano stati accertati quei crediti che furono cancellati nel 2015 e dal quale nasce la Questione Finanziaria siciliana.
E da lì nascono i problemi.Ma se il controllore ben costituito dice che ciò è cosa buona e giusta, non so più chi deve controllare il controllore.
Dire che le difficoltà finanziarie nascono dagli sprechi è TECNICAMENTE sbagliato.Si accredita la visione nordista che qua la spesa pubblica pro capite sia superiore a quella media nazionale.
Ed egli SA CHE STA DICENDO UNA COSA ERRATA!Qua la spesa pro capite è minore, non sono garantiti i Livelli Essenziali delle Prestazioni, le entrate costituzionalmente garantite alla Regione sono dirottate allo Stato con accordi incostituzionali.
E se anche la qualità della spesa è cattiva (ma non peggiore di quella media nazionale, non esiste alcuna statistica o dato ufficiale che asseveri questa peggiore qualità), la qualità nulla può o potrebbe sulla quantità, quando la Regione, e quindi non un ente astratto, ma tutti noi, ogni giorno, siamo defraudati dei nostri soldi e dei nostri diritti.E se queste cose non le dice neanche la Corte dei Conti, ma chi diavolo deve dirle?Mi dispiace signor Giudice.Io per la mia Terra NON STO ZITTO!
Massimo Costa