Molti elettori e simpatizzanti ci chiedono cosa pensiamo della cronaca
di questi giorni sulla residenza agli stranieri e sul cd. Decreto Sicurezza: “Siete con Salvini o con Orlando?”
È giunto il momento di rispondere, perché “schierarsi” e impegnare tutta l’attenzione e le energie su questo schieramento che rasenta la tifoseria è proprio ciò che è voluto irresponsabilmente dagli attori principali di questa sceneggiata.Fermo restando che la materia dei cd. diritti umani va al di là della Questione Siciliana e della stessa Costituzione che tutti siamo obbligati a rispettare finché facciamo parte di questa Repubblica, anche da indipendentisti.
Non è e non dovrebbe essere materia di contesa politica, tra forze politiche civili.
Se vi fossero violazioni certe e acclarate dei diritti umani (e non semplici sospetti di incostituzionalità) non esiteremmo a schierarci – se mai ce ne fosse bisogno – dalla parte di questi.
Ma sono veramente in gioco, al punto da invocare disobbedienze civili e sovvertimenti del principio di legalità? Stiamo attenti a giocare con il fuoco, magari per piccole questioni di tattica politica.
Se passa il principio che qualunque legge, solo che sia percepita come ingiusta, non va applicata, le basi della convivenza civile vengono messe in discussione.
È un atteggiamento irresponsabile e cinico, e come tale va denunciato, aprendo anche gli occhi a chi non ha ancora compreso di essere oggetto di un grande tentativo di strumentalizzazione.
Il provvedimento in questione non è nostro, ed è quanto meno controverso. Rispettiamo gli autorevoli pareri contrapposti che abbiamo sentito in questi giorni.
Non ci piace la “filosofia” che sta dietro questo, ma non ci piacciono neanche quelle opposte, insostenibili e irrazionali, che vanno rigettate in nome della razionalità: noi non possiamo sostenere, in tutti i sensi, il traffico illegale di esseri umani, il neoschiavismo del capitalismo apolide (travestito da umanitarismo) e considerarlo un sostituto della lotta al sottosviluppo e allo sfruttamento dissennato dei paesi africani (e in parte asiatici) che oggi hanno bisogno di quelle braccia e menti di cui sono derubati.
Questo dobbiamo dirlo chiaramente. Siamo contrari all’emigrazione forzata degli africani, come lo siamo a quella forzata dei nostri ragazzi siciliani. Ogni provvedimento volto a combattere, anche con provvedimenti duri, questo infame traffico è PROGRESSISTA, non conservatore. Ma – sia altrettanto chiaro – questo non può mai significare che non solo il residente non cittadino, ma anche il dimorante, anche il dimorante transitorio, anche il dimorante illegittimo, persino chi ha comportamenti devianti, e va rimpatriato e/o punito, possa essere privato dei diritti fondamentali dell’uomo.
Questo, naturalmente, mai. Per tenere distinti i piani si devono mettere da parte le paure e i ragionamenti del cuore, e usare solo la testa.
Per questa ragione rifiutiamo di entrare in questa diatriba e di farci strumentalizzare.
Abbiamo capito che il Governo insiste su questo tema, perché frutta elettoralmente, mentre altri più gravi restano ancora elusi, come la Questione Meridionale e quella Siciliana, e come i rapporti ancora tutt’altro che chiari con la tecnocrazia illiberale europea.
L’abbiamo capito anche troppo.Ma abbiamo anche consapevolezza che, di fronte ad un provvedimento che è controverso, che può avere alcuni articoli di dubbia costituzionalità, ma che NON E’ apertamente contrario ai diritti umani o paragonabile alle leggi razziali del 1938, non inseguiamo un sindaco fallimentare come Orlando nella sua assurda e dissennata crociata buonista.Mattarella è quello che è.
Nel rispetto istituzionale lo abbiamo criticato più volte. E questo provvedimento certamente “non gli piace”, non l’ha fatto o voluto lui, e il fatto che l’abbia firmato non è garanzia assoluta di perfetta costituzionalità.Però, se è passato, con i suoi suggerimenti ed emendamenti, al vaglio della sua firma, conoscendolo, non può essere fatto passare per un provvedimento disumano e liberticida.
La sua firma è quanto meno garanzia che il principio di legalità è ancora un confine da non sorpassare. A meno che il Sindaco di Palermo non voglia mettere in stato d’accusa il moderatissimo, convenzionale ed europeista Presidente Mattarella per Attentato alla Costituzione e Alto Tradimento. Siamo seri!E pertanto la strumentalizzazione del sindaco di Palermo appare un gesto di gravità istituzionale e di eversione gravissima, che va denunciata come tale.
Non è per fare “benaltrismo”, ma perché è sotto gli occhi di tutti che la conduzione della capitale siciliana da parte dell’ultima sindacatura orlandiana appare soltanto tragica, sotto ogni punto di vista, dai trasporti, alla raccolta dei rifiuti, agli equilibri finanziari, alla dotazione generale di servizi e infrastrutture alla città.Il sindaco, da vecchia volpe della politica, fiutando il “vuoto di leadership a sinistra”, ha adocchiato una meravigliosa exit strategy, in cui potrebbe anche passare per martire dei diritti umani.
Se, per far questo, bisogna fare un po’ di cassa sulla pelle dei migranti e dei cittadini, pazienza, lui è abituato così.Ma questa strategia va “smascherata”, denunciata per quello che è.
Non c’è ancora alcuna emergenza umanitaria a Palermo, né caccia allo straniero. Non ci facciamo strumentalizzare. Teniamo alta la guardia e, correttamente, se si ravvisano profili di incostituzionalità sul decreto sicurezza, si sollevi la questione in via incidentale presso la Corte Costituzionale, con serenità.
Non saremo certo noi ad opporci o a difendere questo Governo.Prendiamo atto che ora in molti, un po’ ipocritamente, si stanno ricordando della Costituzione della Repubblica.
Ci auguriamo che tutti, il sindaco di Palermo per primo, se ne ricordino sempre, in ogni occasione, e non solo quando serve per la propria campagna politica; ci auguriamo che i diritti dei cittadini più deboli, dei lavoratori, il diritto stesso al lavoro, il bene pubblico siano ben presenti ogni giorno.
Se ogni volta che la Costituzione è calpestata avessimo dovuto fare disobbedienza civile, non sarebbe restato un giorno per l’obbedienza.
E SOPRATTUTTO MAI NESSUNO CHE SI RICORDI DI QUELLA PARTE INTEGRANTE DELLA COSTITUZIONE CHE È LO STATUTO DELLA REGIONE SICILIANA!
MAI NESSUNO CHE SI RICORDI DEL DIRITTO AL LAVORO E A UN’ESISTENZA DIGNITOSA NEGATO AI SICILIANI!
Quando qualcuno, a Roma o a Palermo, comincerà a ricordarselo, lo potremo prendere sul serio.
Altrimenti noi non entriamo nel teatrino e ci occupiamo di altro: della Sicilia e dei Siciliani.