CON IL GOVERNO GIALLO-VERDE IN ITALIA PER LA SICILIA È ORA DI CHIEDERE IL CONTO

Noi, “Siciliani Liberi”, finora non ci siamo uniti al coro interessato che in questi giorni sta attaccando un governo italiano “anomalo”, prima ancora che questo si sia insediato. Lo abbiamo fatto per correttezza istituzionale, e perché non ci nascondiamo che la sua cifra “sovranista”, anche se un po’ diluita, fa paura in Europa, e solo per questo meriterebbe quanto meno un po’ di solidarietà. Lo abbiamo fatto correndo qualche rischio di impopolarità tra chi vuole che sempre e comunque si rinfaccino ai due “soci” tutte le loro responsabilità, passate e presenti, sparando ad alzo zero; costoro magari per ora saranno restati delusi della nostra “diplomazia”.

Il punto è  però che noi “risparmiamo le cartucce”, le risparmiamo per le questioni  che riteniamo veramente importanti.

Non è il momento, questo, di rinfacciare al 5 Stelle tutte le (non poche) ingenuità e rigidità della prima ora, le contraddizioni, le dichiarazioni europeiste e atlantiste gratuite. Non è il momento.

Non è il momento, questo, di presentare il conto di decenni di razzismo leghista alla Lega, di presentare a Salvini il conto della militanza in quello che fu il partito di Bossi, di “Prima il Nord”, delle alleanze impresentabili con Berlusconi. Non è il momento.

Noi facciamo politica, non testimonianza. A noi interessa solo la “Questione Siciliana”.

E non sarà mai solidarizzando con i naufraghi del PD e di Forza Italia che la storica Questione sarà risolta.

Oggi costoro non hanno un consigliere solo in Val d’Aosta. Domani potrebbe accadere lo stesso in Sicilia. Questi sono il passato, ormai irrecuperabile, se non attraverso un vero “colpo di stato europeo”, che ancora c’è in realtà da temere.

Questa strada l’abbiamo già sperimentata, disastrosa nei suoi quasi trent’anni di berlusconismo e antiberlusconismo, talmente disastrosa da far rimpiangere quasi il “colonialismo a bassa intensità”, dei primi 50 anni circa di pseudo-autonomia, della “Prima Regione”.

Ora però non c’è solo un “cambio di governo”. Ora c’è una vera svolta epocale che sta accadendo sotto i nostri occhi. Mentre in Europa e in Italia si sta scrivendo la storia, gli indipendentisti non possono ancora una volta stare “dalla parte sbagliata”, non vedere quali occasioni si possono aprire per l’emancipazione della nostra Terra.

Bene, la “dominazione europea” si avvia a finire? E qual è il dividendo per la Sicilia? Diventare soltanto “colonia d’Italia”, anziché “d’Italia e d’Europa”? “Mai Maria!” direbbe la saggezza popolare.

Per la Sicilia è ora di “presentare il conto”, subito! Le scusanti non ci sono più.

Ci rivolgiamo quindi a tre interlocutori, staremo alle loro calcagna, su questo non siamo disposti a fare sconti a nessuno.

A Musumeci-Armao, tanto per cominciare, chiediamo: è finita l’ora delle chiacchiere! Presentate, SUBITO,  un nuovo disegno di decreti attuativi per quanto riguarda la parte finanziaria dello Statuto. Se è vero che gli accordi-capestro siglati da Crocetta sono giuridicamente carta straccia, fate subito valere le vostre, le nostre, ragioni. Gli “aguzzini” di Roma se ne sono andati, o se ne stanno andando.

Prima di chiedere sacrifici ai Siciliani, che ne hanno fatti sin troppi, chiedete, senza indugio, la TOTALITÀ DEL GETTITO TRIBUTARIO SICILIANO, LA POSSIBILITÀ DI MANOVRARE LE IMPOSTE CREANDO FISCALITÀ DI VANTAGGIO, LA TERRITORIALIZZAZIONE INTEGRALE DEL GETTITO E DEGLI UFFICI FINANZIARI.

Non sarà ancora la Zona Economica Speciale integrale, non sarà ancora il pieno riconoscimento dei diritti dell’insularità, che vorrebbero altri provvedimenti, come il regime doganale speciale o la moneta complementare.

Non sarà ancora la piena attuazione dello Statuto, che presuppone anche un pieno recupero dell’autonomia legislativa, la polizia siciliana, l’Alta Corte siciliana ed altro ancora.

Ma sarebbe già un primo ripristino della legalità costituzionale in Sicilia, da troppo tempo calpestata. Sarebbe ossigeno per una Terra allo stremo.

Al Movimento 5 Stelle, chiediamo di accompagnare questo processo di ripristino della legalità statutaria, dall’alto e dal basso. Dal basso, incalzando il Governo regionale a dare piena e immediata attuazione allo Statuto in materia finanziaria. Dall’alto, perché il Governo dello Stato è ormai nelle loro mani: perché mai dovrebbe dirvi di no? Fate nominare dallo Stato i nuovi due componenti della Commissione paritetica tra i “veri” conoscitori e difensori dello Statuto. Tutti sappiamo chi sono. Che aspettate? Avete sempre detto che volevate gli “Stati Uniti d’Italia” (bruttina quest’espressione, ma diamola per buona di un orientamento federalista) e l’attuazione dello Statuto. Eccovi serviti. Adesso la Questione Siciliana è nelle vostre mani, ancor più che in quelle della Regione.

Alla Lega, che si vuole da sempre federalista, non possiamo che chiedere altrettanto. Sarebbe paradossale che, proprio da chi nasce con istanze federaliste, venisse l’ultima difesa del centralismo. Avete l’occasione, voi sovranisti italiani, di difendere anche il sovranismo siciliano. Avete l’occasione di dimostrare che non siete più un partito nordista, adoperandovi per la più marginale delle Regioni meridionali, la nostra Nazione Siciliana. Avete l’occasione di dimostrare che lo “Statuto speciale” che volete per la Lombardia e per il Veneto, dove non c’è, si può cominciare ad attuare, finalmente, dove almeno sulla carta c’è sempre stato.

Se non ora quando? 

Per questo ribadiamo il nostro monito. Seguirete questo percorso, nell’interesse della Sicilia? Non vi ostacoleremo, staremo dalla parte giusta. Sarete l’ennesima delusione per la Sicilia? Vuol dire che troverete in noi un rivale in più.

Vi diamo non più di qualche settimana di tempo, il tempo per assestare il Governo. Ma dopo, subito dopo, la Questione Siciliana va affrontata, non dimenticata.

Su questo, finché ci sarà “Siciliani Liberi”, potete stare tranquilli che nessuno farà calare l’attenzione.

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