Due anni fa, il 3 gennaio del 2016, la politica siciliana vedeva nascere un nuovo soggetto politico: Siciliani Liberi.
Siciliani Liberi nasceva per dare una casa politica agli indipendentisti siciliani, già dispersi in molti movimenti, uno strumento dato alla lotta per l’emancipazione politica, economica e sociale della Sicilia dalla sua condizione di colonialismo.
I caratteri del nuovo movimento sono stati chiari sin dall’inizio.
Un sano pragmatismo innanzitutto: prima l’indipendenza economica, poi l’emancipazione politica. Nessun estremismo, più o meno antidemocratico. Né folclorismo: la Sicilia ha bisogno dei suoi simboli e delle sue bandiere, certamente, ma non di testimonianze sterili e fuori dal tempo. Una scelta di campo sovranista, senza alcuna concessione, se non sul piano meramente tattico, alle istituzioni globali del capitalismo apolide.
In questa cornice, però, nessuna restrizione e la massima inclusione possibile: qualunque cultura politica, di sinistra, centro o destra, è benvenuta, purché rispettosa delle regole comuni.
A servizio del lavoro siciliano, dell’impresa siciliana, della famiglia siciliana, delle istituzioni siciliane, della cultura siciliana e del suo territorio. Un avvocato della Sicilia, in una parola, quello che la politica italiana non è mai stata in grado di dare.
E infatti “Siciliani Liberi” non è solo una “possibilità” data ai Siciliani, ma una vera “necessità”, dato che i partiti italiani stanno manifestando sotto i nostri occhi il loro fallimento storico, totalmente incapaci come sono di assicurare un futuro alla nostra Nazione.
Certo, costruire dal nulla un soggetto protagonista della politica siciliana, senza grandi “finanziatori”, senza giornali o TV a disposizione, solo basandosi sul volontariato degli attivisti, vincendo la naturale diffidenza di un elettorato troppe volte deluso, non è stato, non è, non sarà e non può essere affatto facile.
Ma questo non ha fermato i Siciliani Liberi che, piano piano, hanno messo radici più o meno in ogni parte dell’Isola, hanno girato la nostra Terra, hanno sensibilizzato sui nostri temi quanta più popolazione possibile. E sono cresciuti.
La fase “istituzionale” è ormai completata. Ci attende il I Congresso Nazionale e la fase di funzionamento ordinario.
Intorno a Siciliani Liberi si è costruito un programma di governo della Sicilia. Abbiamo affrontato le urne, alle amministrative e alle regionali, mettendo le prime bandiere, facendoci intanto conoscere dall’elettorato. In meno di due anni non si poteva fare di più e l’abbiamo fatto.
Ora però non è solo tempo di bilanci ma anche di programmazione. Dobbiamo guardare avanti.
L’obiettivo è ora quello di radicarci nel territorio.
Il prossimo appuntamento delle elezioni regionali, fra cinque anni, dovrà trovarci preparati e protagonisti. Su questo si gioca la nostra scommessa. Continueremo la nostra denuncia e il nostro radicamento nel territorio. Ci presenteremo alle amministrative dove ciò consentirà di dare finalmente una rappresentanza autonoma dalla partitocrazia ai Siciliani. Faremo tutto il possibile per organizzare una vera e propria resistenza contro il processo in atto di desertificazione economica, ma anche umana, di una terra in agonia.
Finché ci sono i Siciliani Liberi c’è speranza di riscatto, questa è la verità. Siamo ancora piccoli – è vero – ma la nostra è la fiammella che luccica nel buio. Senza la presenza degli indipendentisti oggi la politica siciliana sarebbe solo una cupa notte.
Non ci faremo distrarre dalle politiche che incombono. Certo, è un peccato non poter dare, in qualsiasi modo, una rappresentanza siciliana “all’estero”, per difendere nelle sedi opportune le nostre ragioni, per condizionare la politica italiana verso l’istituzione della Zona Economica Speciale. Se ci fosse una possibilità, in tal senso, avremmo tutto il dovere di esplorarla. Ma se non ci sarà, come allo stato sembra la cosa più probabile, non ci faremo distrarre. Continueremo in ogni caso a testa bassa e con umiltà nel territorio la nostra opposizione extraparlamentare al governo regionale/coloniale italiano di Musumeci. Insieme a tutti i movimenti civici e siciliani, non necessariamente indipendentisti, che vorranno fare questa lotta insieme a noi.
Nel frattempo ringraziamo tutti i militanti e simpatizzanti che ci hanno aiutato a crescere e li invitiamo a continuare sempre così la loro insostituibile opera. La nostra strada è quella giusta; abbiamo la storia dalla nostra parte. Questo è il momento del risveglio della nazioni senza stato e la Sicilia non potrà fare eccezione.
La Sicilia ha sempre sognato o realizzato l’autogoverno. È una sua aspirazione strutturale e secolare, alla quale abbiamo il dovere di dare voce. Se non noi, chi del resto?
A tutti i Siciliani che ci seguono, quindi, un augurio di libertà e benessere per questo 2018 che inizia, e una rassicurazione: noi siamo qua, a difendervi, sempre.
Continuate a darci la vostra fiducia e il vostro sostegno, e la nostra difesa sarà così sempre più efficace e autorevole. Vi abbiamo dimostrato la nostra dirittura e la nostra fermezza in due anni di vita. Meritiamo ora che ogni diffidenza sia vinta e la vostra fiducia sia più incondizionata.
La Sicilia lotta ancora per la propria libertà, con “Siciliani Liberi”!
ANimus TUus DOminus