Ciro Lomonte 1

Lomonte: “Sospetto voti annullati arbitrariamente. Non chiederemo il riconteggio”

Ciro Lomonte 1È da domenica notte che mi chiedo perché il 47% dei palermitani si sia astenuto dal votare per il nuovo sindaco di Palermo.
La causa potrebbe essere la sfiducia nei partiti? In fondo il sistema maggioritario ha garantito maggiore stabilità nei governi locali, ma ha lasciato in mano a segreterie poco brillanti la scelta dei candidati.
La ragione più verosimile potrebbe essere la rassegnazione di fronte al preoccupante declino di Palermo, dove la disoccupazione e l’emigrazione aumentano giorno dopo giorno. L’indagine dell’Istituto Ixè, in collaborazione con il gruppo editoriale Citynews, pubblicata il 15 maggio, segnalava che il 65% degli intervistati era insoddisfatto dell’azione di governo della Giunta Orlando. La priorità degli intervistati (il 68%) era lo sviluppo economico. Decoro urbano, viabilità, ordine pubblico, ambiente, venivano dopo.
In fondo soltanto gli esponenti del Movimento Siciliani Liberi hanno usato parole chiare in questa campagna elettorale. Se al Salone d’Ercole il 5 novembre non arriverà un drappello di Siciliani Liberi, non finirà il furto metodico dello Stato Italiano ai danni della nostra Isola. Si tratta di 10 miliardi di euro all’anno! Avevamo tanti progetti per rilanciare l’economia palermitana, ma la ricetta radicale per risollevare il Comune rimane questa.
Adesso arriva la notizia che la campagna elettorale di Ismaele La Vardera fosse una truffa agli elettori, al fine di realizzare un film sulla politica palermitana. Attendiamo gli sviluppi della vicenda. Sarà vero che l’operazione è stata finanziata dalle Iene? Oppure c’è qualcuno più su?
Viene il sospetto che quel volpone di Berlusconi, dopo avere preso in giro i siciliani nonostante il 61 a 0, si sia preso gioco di due fastidiosi concorrenti nel centro destra. In effetti i primi allocchi caduti nella trappola sono stati Matteo Salvini (con Alessandro Pagano, ineffabile cambia casacca con la scusa dei valori non negoziabili) e Giorgia Meloni. Se fosse vero l’operazione, oltre ad essere redditizia dal punto di vista economico (anche se il protagonista del film non buca certo lo schermo), potrebbe tornare utile ai fini dei delicati equilibri di una compagine politica.
Avevamo intenzione di chiedere il riconteggio delle schede di voto, non perché ci illudiamo di superare in questo modo lo sbarramento. Il punto è che in tutti i seggi in cui c’erano i nostri rappresentanti di lista abbiamo ottenuto una media del 2,6%. In tutti gli altri una media dell’1,6%. Un po’ strano, qualunque ne siano le cause. Del resto gli scrutatori hanno lavorato 72 ore, in un clima di incertezze notevole, dovuto anche a ritardi nelle comunicazioni da parte degli uffici comunali.
Ricontare servirebbe a fare giustizia. Forse toglierebbe pure la risicatissima maggioranza alle liste che appoggiano il sindaco Orlando.
Ma preferiamo non contribuire ad alimentare l’amarezza di tanti per una tornata elettorale che poteva svolgersi molto meglio. A noi interessa dialogare con quei cittadini disillusi che non sono andati a votare. Il suffragio universale ha ancora un valore. Nonostante tutto. Soprattutto in vista di quella pacifica ribellione dei siciliani che è cominciata l’11 giugno 2017.

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