Cari sorelle e fratelli palermitani della diaspora, sappiamo con quanto attaccamento state seguendo la campagna elettorale per le comunali di Palermo.
Sappiamo che siete tantissimi, molti di voi scrivono al nostro Ciro Lomonte, esprimendogli la loro simpatia, solidarietà, i loro consigli per una Palermo migliore.
Sappiamo cosa vi spinge. Molti di voi, molti di noi stessi che siamo “tornati” in Sicilia dopo lunghe emigrazioni, sono e siamo stati “costretti” ad andar via, costretti dalla condizione coloniale della Sicilia ad abbandonare una delle terre più belle al mondo, e a trovare altrove, in terra straniera, la propria strada, che fosse in Italia, in Europa, nel mondo.
E sappiamo che, quando dite che siete Siciliani o palermitani, oltre al danno dell’espulsione forzata (che ha coinvolto centinaia di migliaia di nostri concittadini), talvolta dovete subire la beffa del pregiudizio. Sia il pregiudizio “mafioso”, che la copiosa cinematografia italiana, spesso soltanto volgarmente infamante, ci ha riversato di sopra, come se non fosse proprio dello Stato italiano la maggiore responsabilità. Sia il pregiudizio, purtroppo reale, del degrado, dell’incuria, della decadenza, della marginalità di tutto ciò che è siciliano. La Sicilia istituzionale di oggi vi e ci fa vergognare delle nostre origini. E quando torniamo in Sicilia siamo insofferenti, non accettiamo che tutto ciò che nel mondo civile è normale, per esempio che un autobus passi in orario, o che si raccolgano regolarmente i rifiuti urbani, o che si faccia un’ordinaria manutenzione delle strade, da noi diventi eccezionale, o favore, o propaganda elettorale.
Tutto ciò ci irrita e ci avvilisce, come palermitani in patria e nel mondo. Per questo il motto “Palermo sia fiera di Palermo” ha acceso oggi una speranza, la speranza che, con i Siciliani Liberi al governo di questa città si realizzi un sogno: “Sei di Palermo? Complimenti! Ci sono stato, città stupenda.”.
Noi non possiamo promettervi di farvi tornare tutti, tanto è il danno permanente fatto dalla dominazione italiana. Possiamo promettervi però di dare voce ai palermitani nel mondo. Sarebbe bello istituire una “Consulta dei palermitani nel mondo”. Ci studieremo. Non ci sembra una cattiva idea. C’è la “consulta delle culture” per gli “immigrati”, e non ci deve essere quella, speculare, degli “emigrati”, che sono e sempre si sentiranno palermitani?
Ma per questo vi chiediamo un atto di solidarietà e un piccolo aiuto.
Se avete ancora la residenza a Palermo, prendete un biglietto aereo, e venite a sostenerci domenica prossima. Se non potete, dite di farlo ai vostri amici e parenti più stretti.
Avrete aiutato non noi, ma Palermo e la Sicilia a riscattarsi.
L’11 GIUGNO VOTIAMO E FACCIAMO VOTARE “SICILIANI LIBERI”.
IL VOTO DATO AI PARTITI ITALIANI, A TUTTI I PARTITI ITALIANI, È SOLO UN VOTO PERSO.