I nostri migliori auguri per il 2017, gli auguri di Siciliani Liberi, alla Sicilia e ai Siciliani.
Oggi i giornali ci salutano dicendoci che dai primi dell’anno, almeno nella capitale, l’acqua tornerà ad essere razionata, come 13 anni fa.
30.000 persone forse a gennaio resteranno senza stipendio.
I conti della Regione e di tutti i Comuni sono ormai fuori controllo per i saccheggi senza fine dello Stato e le violazioni continue dello Statuto, violato persino dal nuovo decreto attuativo, che attende solo la firma del “siciliano” Mattarella per essere legge: un decreto che regala all’Italia circa un terzo delle nostre entrate in cambio di niente.
In un clima surreale, il nocchiero di questa nave alla deriva saluta i suoi “sudditi” parlando di ripresa economica, di successo, di rivoluzione…
Ma la realtà ci dice altro: giovani in fuga, imprese che chiudono i battenti, gestione dei servizi pubblici essenziali, quali la raccolta dei rifiuti, allo sbando, beni culturali e ambientali, il nostro tesoro, non sfruttati, anzi in malora, comitati d’affari che, magari nel nome dell’antimafia, fanno della Sicilia “carne di porco”, clima politico confuso, frammentato, completamente delegittimato agli occhi di un elettorato sfiduciato e stanco…
Forse per la Sicilia di oggi si adatterebbe bene la definizione data da Dante nel Purgatorio all’Italia: “tempesNave sanza nocchiero in gran tempesta…” Beh, noi il “nocchiero” ce l’avremmo, ma non guida, è come se non ci fosse.
Ci sarebbe qualche timido segnale debole di ripresa, nel turismo, ma per merito delle disgrazie altrui, cioè del terrorismo che imperversa in altre mete. Tutto quello che potevano fare i partiti italiani per distruggere la Sicilia, lo hanno fatto con metodo scientifico.
La Sicilia povera fa comodo all’Italia, si domina meglio.
E oltre al danno, la beffa, l’insulto, a telecamere riunite, da tutti i media italiani, che alimentano un razzismo interno moralmente inaccettabile, che alimentano il mito di una “regione sprecona”, dove la gente sta al bar a spese degli altri italiani. Ma perché non vengono a stabilirsi tutti qua, se c’è questo Eldorado?
Ma c’è una speranza, una fiammella che si è accesa nel 2016: la fiamma dell’indipendentismo.
Finalmente la Sicilia si sta svegliando dal suo torpore. Può sembrare ancora solo un segnale debole, ma fra poco diventerà un uragano, e travolgerà tutto, come la lava di Mongibello, e ridarà alla Sicilia benessere e libertà.
Ci sono le regionali, ci sono le politiche. Non saranno un appuntamento vuoto: questa volta ci siamo noi: i Siciliani Liberi.
Sarà solo la prima battaglia, sarà dura, non importa.
Finalmente ha un senso impegnarsi in politica.
Che il 2017 sia l’anno dell’inversione di tendenza: da colonia a stato sovrano.
Auguri nuovamente a tutti i Siciliani e alla Sicilia stessa!