In vista delle prossime elezioni amministrative, Siciliani Liberi scalda i motori con la prima assemblea cittadina del movimento in cui si è discusso delle criticità che ammorbano la città e dei programmi necessari per un suo rilancio. Il primo passo resta sempre uno: liberare la Sicilia dagli ascari di qualsiasi colore… (nella foto da sinistra: Massimo Costa, Enzo Cassata e Antonella Pititto)
Il prossimo anno potrebbe essere quello decisivo per la Sicilia: i cittadini saranno chiamati a scegliere i sindaci di importanti comuni, a cominciare da Palermo. E, poi, finalmente, con la scadenza naturale della legislatura che tiene in piedi il peggiore governo che la Sicilia abbia mai avuto, tutti i siciliani avranno la possibilità di scegliere una nuova classe politica regionale. Appuntamenti importantissimi per una terra ormai allo stremo, e per i quali “Siciliani Liberi” si sta già preparando.
A Palermo, venerdì scorso, si è svolta la prima assemblea cittadina del nostro movimento che è stata molto partecipata e che è solo la prima di una serie di incontri riservati non solo ai nostri militanti ma anche a tutti i palermitani interessati a dare una svolta al futuro di questa città. Non a caso il titolo scelto per il nostro evento è stato: “Voci affidabili per una Palermo libera”.
Nel corso dell’incontro, moderato da Enzo Cassata e animato da molti interventi arrivati dalla platea, si è, innanzitutto, ribadito lo spirito indipendentista del nostro movimento. Concetto sul quale si è soffermato il nostro presidente, Massimo Costa, che ha ribadito che non ci potrà essere un domani migliore per Palermo e per la Sicilia in generale, finché a detenere il potere saranno gli ascari, i mercenari della politica al soldo delle segreterie nazionali: “Dobbiamo sempre ricordare a tutti che l’ascarismo non ha colori: colpisce tutti i partiti nazionali che hanno qui le loro appendici. Loro non fanno gli interessi della Sicilia e questo vale per tutti i partiti italiani, sempre al guinzaglio dei loro padroni. Loro rispondono ai loro capi, romani o milanesi che siano, non lavorano per noi, questo è assodato. E inutile pure che alcuni ci continuino a parlare di onestà: non rubate? Bene. E’ una prima cosa, importante, ma non basta affatto. L’Onestà- con la O maiuscola- è data dal coraggio di impedire che vengano rubate le risorse dei Siciliani. E’ quella che implica la battaglia contro quelle scelte romane che ci hanno ridotto alla fame”.
Costa ha poi ricordato nell’assemblea affollata che, però, è importante valutare la possibilità di essere presenti, su obiettivi intermedi, anche alle elezioni amministrative. Non perché i Comuni, ridotti al dissesto dallo Stato italiano, possano veramente dare risposta a tutti i problemi dei cittadini – “chi dice questo inganna gli elettori”, ha dichiarato Costa – ma perché si faccia il possibile, in un’ottica di resistenza ad una vera e propria occupazione e soprattutto per cominciare a sostituire dal basso una classe politica di ascari e incompetenti.
“Nulla è impossibile! E il Brexit di oggi lo dimostra. Partiti del 2 % in breve arrivano al 40 %. Un sistema corrotto e parassitario sta crollando a livello globale. I popoli hanno l’opportunità di riprendersi il loro Paese, e i Siciliani non devono restare indietro in questo generale processo di liberazione”.
Anche Antonella Pititto, socio fondatore del Movimento, ha parlato degli obiettivi generali, ponendo l’accento sul fatto che per cambiare veramente la Sicilia bisogna puntare al governo di città importanti come Palermo, ma con un occhio sempre alla Regione, perché da lì si tirano le fila: “Palermo dovrebbe vivere di turismo, è una delle città più belle al mondo e tra le più ricche di tesori artistici. Eppure, di turisti ne arrivano pochi rispetto alle sue potenzialità e quando arrivano trovano spazzatura nelle strade. Il modo in cui questa città è amministrata è indegno”. Oltre al turismo Pititto ha ricordato l’importanza delle nostre risorse strategiche, come l’agricoltura e l’alimentare, e la necessità di dover difendere il nostro prodotto dal cibo-spazzatura promosso dalle multinazionali.
Fra gli interventi dal pubblico, particolarmente appassionati e apprezzati sono stati quelli di Ciro Lomonte e Tony Troja. Il primo ha esposto un piano di recupero urbanistico che garantirebbe alla città il recupero della propria identità senza costi aggiuntivi per le disastrate casse pubbliche; il secondo ha ricordato il proprio impegno sociale e politico, da “reimmigrato” dal Nord a favore della propria città.
L’Assemblea, cui hanno partecipato tra il pubblico, diversi esponenti del mondo civico e di associazioni, dopo un interessante dibattito sui temi dell’immigrazione e della famiglia, si è sciolta con l’impegno di rendere pubbliche le conclusioni sulla partecipazione di “Siciliani Liberi” alle prossime elezioni comunali in una conferenza stampa, e con l’annuncio della costituzione di un Comitato elettorale e di Gruppi di lavoro per l’elaborazione di un programma amministrativo per la città di Palermo.
Qui, intanto, potete leggere le priorità del movimento.
Qui, invece, le ultime vergogne targate Crocetta- Baccei
E qui, la nostra analisi sul referendum inglese.