Ieri, finalmente, l’ARS ha condannato moralmente il Governo Crocetta a “rimangiarsi” l’accordo-capestro con il quale la Regione rinunciava nel 2014 ai frutti derivanti dal contenzioso con lo Stato in cambio di un insignificante rilassamento dei limiti del patto di stabilità. Si trattava di ricorsi per miliardi di euro.
Qui non rileva né il conto preciso, né l’esito finale del ricorso, che per alcuni di questi potrebbe anche essere negativo, ma il principio di rinunciare a qualcosa che è nostro in cambio di niente. L’assessore Baccei – del quale per ovvi motivi NON c’è da fidarsi – dice che avremmo rinunciato “solo” a 800 milioni, come se questa cifra da sola non aggiustasse il bilancio disastrato della Regione. Ma in realtà sono molti di più.
Questa presa di posizione è certo da salutare positivamente, l’avremmo votata anche noi, ma va anche detto che essa oggi appare anche tardiva e spuntata. E’ tardiva, perché ormai l’ARS ha ratificato con i propri voti alle manovre finanziarie successive a quell’accordo i contenuti dell’accordo stesso. Si accorgono ora, dopo 2 anni, che quell’accordo era sbagliato. Ipocriti… E’ spuntata, perché la mozione ha solo un valore morale, non impegna il Governo in alcun modo, il quale infatti se ne sta semplicemente fregando, a meno che essa non sia seguita da una mozione efficace di sfiducia che mandi il Governo a casa. Ma questa – stiamone certi – non arriverà mai. Ipocriti.
Quest’Assemblea è capace di difendere la Sicilia solo quando non costa niente, tanto per strappare un applauso dall’opinione pubblica. Ma quale effetto ne sortirà? Nulla, nulla di nulla. Certo, tra i tanti, non dimenticheremo mai chi ha avuto la faccia di bronzo di difendere i propri padroni romani votando esplicitamente NO, e chi non ha avuto nemmeno il coraggio di presentarsi. ll PD, in pratica, si sta oggi meritando il titolo di nemico giurato della Sicilia e partito degli ascari, degli arrivisti e dei ruffiani del potere. Semplicemente vergogna! Ma comunque noi siamo “oltre” questo sciagurato regalo di 5 miliardi all’Italia. Fosse soltanto un regalo “una tantum” la Sicilia avrebbe le spalle larghe, forse potrebbe anche sopportarlo. L’ARS però, oltre ad occuparsi dell’ “una tantum” di regalo all’Italia del 2014, farebbe bene ad occuparsi dell’ “una semper” dei 10 miliardi circa che regaliamo ogni anno all’Italia per la mancata attuazione dello Statuto. Statuto che – ricordiamolo a tutti i Siciliani – da ottobre, se dovesse vincere il SI al referendum istituzionale, sarà carta straccia, esponendo tutte le nostre risorse e i nostri diritti all’arbitrio del governo romano. “Siciliani Liberi” non abbassa la guardia. E ricorda a tutti i Siciliani che ormai, più che elemosinare questo o quello da uno stato italiano qualificabile semplicemente come “ladro”, l’unica soluzione è avviare un processo di definitiva indipendenza dello Stato di Sicilia. A quel punto, altro che platonica “mozione”… A quel punto finalmente saremmo padroni delle nostre risorse.